Roma, 30 Maggio 2020 - In questi sgoccioli di primo ventennio, un'epidemia di ricordi sta contagiando la rete. Fatti e pensieri fra loro discordanti stanno intasando le timeline di Twitter con l'hashtag #duemila20. Sembra che l'umanità stia improvvisamente ricostruendo la storia degli ultimi 12 mesi, nonostante le notizie siano sempre state diffuse con aggiornamenti in tempo reale. Dall'ultimo film visto al risultato delle scorse elezioni, gli utenti stanno condensando in poche ore la timeline di un'intero anno, sovraccaricando il web e impedendo ogni organizzazione lineare dei contenuti. Dalle maggiori società informatiche, l'appello è stato presto condiviso dai governi di tutto il mondo: "Stop alla condivisione, o si rischia il blocco globale della rete." Ormai non c'è possibilità di risalire all'originatore del flusso, a patto che ce ne sia uno, e gli interrogativi serpeggiano fra un post e l'altro: da cosa nasce il de ja vù topico? Perchè questo improvviso riflusso cronologico? Cosa c'è che non va con la nostra memoria?
mercoledì 30 maggio 2012
duemila20 - Break To The Future
Roma, 30 Maggio 2020 - In questi sgoccioli di primo ventennio, un'epidemia di ricordi sta contagiando la rete. Fatti e pensieri fra loro discordanti stanno intasando le timeline di Twitter con l'hashtag #duemila20. Sembra che l'umanità stia improvvisamente ricostruendo la storia degli ultimi 12 mesi, nonostante le notizie siano sempre state diffuse con aggiornamenti in tempo reale. Dall'ultimo film visto al risultato delle scorse elezioni, gli utenti stanno condensando in poche ore la timeline di un'intero anno, sovraccaricando il web e impedendo ogni organizzazione lineare dei contenuti. Dalle maggiori società informatiche, l'appello è stato presto condiviso dai governi di tutto il mondo: "Stop alla condivisione, o si rischia il blocco globale della rete." Ormai non c'è possibilità di risalire all'originatore del flusso, a patto che ce ne sia uno, e gli interrogativi serpeggiano fra un post e l'altro: da cosa nasce il de ja vù topico? Perchè questo improvviso riflusso cronologico? Cosa c'è che non va con la nostra memoria?
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martedì 29 maggio 2012
Disalienare "Maggio": Bombe, Terremoti, Grillismi and many many battles!
Il 15 Maggio del 2011 partiva il primo flusso di acampadas spagnole che si diffonderà a macchia di leopardo per tutto l'occidente, mentre in il vento della così detta Primavera Araba aveva spazzato via tre dittatori: Ben Ali in Tunisia, Mubarak in Egitto e Gheddafi in Libia che capitolerà definitivamente l'11 ottobre. Un anno dopo, le acampadas sono diminuite ma #occupy non è più solo un verbo inglese, ma un paradigma di lotta. Qui a Roma continua l'occupazione del Teatro Valle e Cinema Palazzo mentre al Macao di Milano si sgombera nei giorni in cui la destra francese incassa una sonora sconfitta. In compenso Casapound ripropone lo street art meeting fascista, che viene ri-boicottato dalla scena con un doppio evento e da qualche giorno la delibera Gasperini sulla regolamentazione dell'arte di strada a Roma è realtà - e con la rima - si ricorrerà al Tàr!
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All'allenamento incontro un bboy Omed di Mesagne che mi racconta lo stato d'animo del suo paese a 2 giorni dalla bomba alla scuola Morvillo-Falcone:"La città è condannata. Ora pensano che siamo tutti mafiosi". Tra il 20 e il 21 Maggio dalla pista eversiva, si passa a quella para-statale, forse islamica, poi al sbatti-il-mostro-in-prima-pagina. Nel frattempo la Terra trema in Emilia: 7 morti. Poi altre scosse sino ad oggi dove altri 2 operai rimangono vittime del proprio Lavoro. Nel giorno del 38 anniversario della Strage di piazza Della Loggi a Brescia, la Strage-di-Brindisi perde la prima pagina dei quotidiani.
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A Maggio escono le date dei vari campus estivi di danza e dintorni. Colpo di coda per gli ultimi eventi della stagione che mettono in palio viaggi all'estero, finali mondiali, prestigio internazionale. Al chiuso s'inizia a respirare un'atmosfera sub-sahariana: vetri appannati, pavimento viscido. Altre scosse al Nord, ma gli eventi non si annullano. Il 3 Giugno arriverà Afrika Bambaataa in quel di Montecassiano, provincia di Macerata. Il giorno prima il Maya battle a Brescia. Parte il gioco delle libere associazioni. Sì perchè dopo la vittoria dei Grillini alle amministrative, lo spirito gnostico è definitivamente tornato in auge nel nostro paese ed ogni segno corrisponde un altro segno e un altro ancora. Il mio articolo su Adagio e Grillorama scatena un bel dibattito su ideologia, uso dei media e capitalismo etico. Nel frattempo mi selezionano per Comma 2012, ed entro un mese devo preparare una performance di breakdance e videomapping. Il materiale non manca. "Disalienare il segno smascherandolo" - diceva R.B. - "mi sembra il vero compito politico di ogni arte nuova". Staremo a vedere.
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A Terni si festeggia il Cantamaggio.
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venerdì 25 maggio 2012
Dans La Rue: Hip Hop e Antifascismo
Domani a Roma 2 eventi dedicati alla Street Art e all'antifascismo. Dans La Rue all'incrocio Togliatti/Prenestina e Street Art Meeting presso il centro Uscita 23. L'anno scorso in questo post avevo svelato i fini populisti nascosti dietro all'improvvisa graffito-mania di Casapound. Quest'anno gli "artisti per Casapound" ci riprovano, e noi raddoppiamo la risposta.
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venerdì 18 maggio 2012
Nexus selezionato a "6Up Ritrovamenti Urbani"
Break To The Future - Breakkare al futuro. Con questo titolo il prossimo 29-30 Giugno, rappresenterò a Perugia il mio nuovo lavoro di breaking + videomapping. Dopo L'Ombra, ecco un'altra messa in scena ucronica e underground per guardare la realtà con gli occhi di un b-boy.
Insieme ad altri 5 progetti, sono stato vincitore di "6Up - Ritrovamenti Urbani", il bando dedicato a giovani urban artist che è parte integrante di COMMA, "manifestazione artistica dedicata alle arti urbane, ideata e prodotta in seno a CAP2020 - City Art Project, progetto permanente volto a produrre interventi artistici ed eventi transdisciplinari nello spazio urbano".
L'idea di quest'anno è quella di ambientare opere con un salto temporale in avanti, ipotizzando il contesto futuribile del 2020. To break - nel doppio significato di "rompere" e "ballare" - sarà il predicato trainante della mia performance che si avvarrà della tecnica di projection mapping (proiezione su superfici architettoniche con effetto trompe l'oeil) per gettare sguardi distopici sul 2020.
Tornare al futuro è un paradosso essenziale alla nostra conoscenza ed esperienza. E' quello spazio anteriore che riempiamo con il desiderio, e ce ne serviamo per interpretare retroattivamente la realtà. Effetto che precede la causa, significante senza significato, bluff.
Ci breakkiamo al futuro Marty!
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venerdì 11 maggio 2012
Be-Girl: un libro sulla scena anni 90
Da tempo sento l'esigenza di raccontare qualcosa della scena Hip Hop undergound italiana. Non si tratta di fare storia, bensì di rievocare con occhio creativo, un certo mood che ha caratterizzato la scena nazionale e che rischia di perdersi con la progressiva divisione delle discipline. Ho iniziato a ballare a quattordici anni, nel 1998, quando vidi i miei amici cimentarsi in compromettenti mosse di "breakdance", sul marmo della galleria del corso di Terni. Da quel momento sono stato risucchiato in un buco nero da cui ho rinunciato a trovare l'uscita.
Ho scelto di utilizzare l'antica arte dello storytelling, perchè credo sia la più efficace per risvegliare i ricordi assopiti, rievocare emozioni e scatenare nuove vibrazioni lungo il cammino della scena. Per farlo, ho scelto di raccontare attraverso gli occhi degli outsider, coloro che hanno fatto parte della scena in quegli anni senza per forza diventare figure leggendarie. In particolare, vorrei concentrarmi sulla figura della b-girl (da cui il titolo provvisorio Be-Girl): minoranza assoluta in una comunità prettamente maschile (e spesso maschilista).
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giovedì 3 maggio 2012
The Hip Hop Event: Looking the Italian Hip Hop Scene
*** Click here per la versione in italiano ***
The story ends, the event continues. After a chase lasting 10 years, the world breathes a sigh of relief: Bin Laden is dead. Justice is done. "Fuck you" - said Monty, a NYC drug dealer in the Spike Lee's movie The 25th Hour, the day after his entrance into prison - he said: "For me Bin Laden could come here and do it again if he has the courage. Fuck Bin Laden". Fuck him and all those like him who threaten our freedom: foreigners, immigrants, gangsters, priests, politicians, and even fuck Jesus Christ: on the cross one day, a weekend in hell, and then hallelujah angels up eternity". Yes: eternity.
Yes, because the difference between history and event seems to be just that: the story has a beginning and an end, but the event (the one with the "E" capitalized) continues, beyond his cause. September 11 - would say the sage - "no longer exists, but insists, into the reality of things." Complaining, send fuck everything and everyone has a way to esprire his resentment, to deny the fact, to focus its rejection into something concrete. But the event is incorporeal. The sage says: "It 's like a vapor on the prairie". You can send fuck the story, things, people, but you can not self-fuck from the Event, from the wound that has opened in our reality and will continue to insist, even when his execuutioner is dead.
What is our event? What else but "the birth of Hip Hop". The encounter with Hip Hop coincides with what we are, we think, we thought, and what'll do, we will, we will choose. We remember that more or less blurry - I was fourteen down to the gallery of the street - and yet the image of that meeting continues to exist, persist in us as a liquid photosensitive member on which impress the frames of our lives. An event that has made us "sensitive" to a certain lifestyle.
The story ends, the event continues. After a chase lasting 10 years, the world breathes a sigh of relief: Bin Laden is dead. Justice is done. "Fuck you" - said Monty, a NYC drug dealer in the Spike Lee's movie The 25th Hour, the day after his entrance into prison - he said: "For me Bin Laden could come here and do it again if he has the courage. Fuck Bin Laden". Fuck him and all those like him who threaten our freedom: foreigners, immigrants, gangsters, priests, politicians, and even fuck Jesus Christ: on the cross one day, a weekend in hell, and then hallelujah angels up eternity". Yes: eternity.
Yes, because the difference between history and event seems to be just that: the story has a beginning and an end, but the event (the one with the "E" capitalized) continues, beyond his cause. September 11 - would say the sage - "no longer exists, but insists, into the reality of things." Complaining, send fuck everything and everyone has a way to esprire his resentment, to deny the fact, to focus its rejection into something concrete. But the event is incorporeal. The sage says: "It 's like a vapor on the prairie". You can send fuck the story, things, people, but you can not self-fuck from the Event, from the wound that has opened in our reality and will continue to insist, even when his execuutioner is dead.
What is our event? What else but "the birth of Hip Hop". The encounter with Hip Hop coincides with what we are, we think, we thought, and what'll do, we will, we will choose. We remember that more or less blurry - I was fourteen down to the gallery of the street - and yet the image of that meeting continues to exist, persist in us as a liquid photosensitive member on which impress the frames of our lives. An event that has made us "sensitive" to a certain lifestyle.
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