Roma, 30 Maggio 2020 - In questi sgoccioli di primo ventennio, un'epidemia di ricordi sta contagiando la rete. Fatti e pensieri fra loro discordanti stanno intasando le timeline di Twitter con l'hashtag #duemila20. Sembra che l'umanità stia improvvisamente ricostruendo la storia degli ultimi 12 mesi, nonostante le notizie siano sempre state diffuse con aggiornamenti in tempo reale. Dall'ultimo film visto al risultato delle scorse elezioni, gli utenti stanno condensando in poche ore la timeline di un'intero anno, sovraccaricando il web e impedendo ogni organizzazione lineare dei contenuti. Dalle maggiori società informatiche, l'appello è stato presto condiviso dai governi di tutto il mondo: "Stop alla condivisione, o si rischia il blocco globale della rete." Ormai non c'è possibilità di risalire all'originatore del flusso, a patto che ce ne sia uno, e gli interrogativi serpeggiano fra un post e l'altro: da cosa nasce il de ja vù topico? Perchè questo improvviso riflusso cronologico? Cosa c'è che non va con la nostra memoria?
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Il 29 Giugno 2012 a Perugia, allestirò la mia performance di breakdance+videomapping dal titolo Break to the Future, all'interno del festival Comma 2012 nella sezione 6Up - Ritrovamenti Urbani. Uno dei topic dell'iniziativa è quello di "ambientare il processo dell’opera con un salto temporale in avanti, ipotizzando il contesto futuribile del 2020 nei luoghi di ambientazione." Trattandosi di un festival di arte urbana che predilige la commistione dei linguaggi, l'interazione con lo spazio urbano e il coinvolgimento della comunità, ho deciso di lanciare l'iniziativa "#duemila20 - Break To The Future" e progettare la mia performance con la partecipazione degli utenti web.
Di cosa si tratta?
A partire dallo scenario descritto in apertura, si tratta di inviare "tweet-utopici" ispirati a notizie, pensieri, esperienze della nostra ipotetica vita nell'anno 2020, con l'hashtag #duemila20. A questi tweet potranno seguire risposte, re-tweet o nuovi tweet ispirati da quelli precedenti. L'importante è che in ognuno di loro sia presente l'hashtag #duemila20, per facilitare la visualizzazione ed evitare la segnalazione per trolling. La performance e il video mapping del 29 Giugno sarà ispirata dai vostri contenuti e alcuni tweet potranno essere proiettati durante l'evento. Bisogna partire da ora: più interazioni ci saranno, più l'immaginario di #duemila20 sarà brillante.
Perchè?
Perchè tornare al futuro non è fantascienza, bensì uno degli atti più reali della nostra esistenza. E' stato dimostrato che le aree del cervello deputate ad un determinato movimento, si attivano prima che il nostro io cosciente decida di compiere quel movimento. Allo stesso modo, il nostro processo conoscitivo si basa su un'interpretazione retroattiva degli eventi, che genera la verità a partire dall'atto stesso del riconoscimento (transfert). La nostra è un'esperienza Eventuale: prima viene l'effetto (il sintomo), poi la causa. Se questo processo può apparire ingannevole, esso è necessario per assicurare l'interpretazione della realtà (con le relative intossicazioni). L'opera d'arte è anch'essa Evento: è già partita prima di iniziare (e questa iniziativa ne è un esempio) e sarà stata interpretata dopo il suo allestimento.
Inoltre, sarà interessante analizzare l'andamento dei tweet ed individuare i "trend topic" del #duemila20. Grazie allo sguardo utopico del futuro ipotetico, potremmo risalire alla visione del mondo attuale e - break from the future! - dare senso all'oggi.
Resto disponibile per domande e chiarimenti.
Per il resto:
ci si vede su Twitter (fra 8 anni)!
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Resto disponibile per domande e chiarimenti.
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ci si vede su Twitter (fra 8 anni)!
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