"I giornali vivono di finanziamenti pubblici. Falli smettere". Era lo slogan del banner di Kindle sull'homepage di Beppe Grillo.it. Ulp! - esclamai - twittando la citazione a @partitopirata, che ritwittò a sua volta. Era il 27 Marzo 2012 e su Repubblica.it si parlava di "spaccatura sul web e resa dei conti" fra i grillini. Presi un pezzo di legno, vi feci uno smile e infilai 2 chiodi: "c'è molta crisi, molto egoismo per Beppe" - sogghignai.
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Si chiama Capitalismo Etico e si basa sull'aumentare il potere d'acquisto di una merce inserendo un surplus di godimento-etico. Tutti sappiamo che la pubblicità non vende solo una merce ma un surplus: uno status-symbol, un'idea, un'emozione che genera godimento. Con il crollo delle ideologie, si è affermata una nuova ideologia della non-ideologia e con essa un nuovo tipo di surplus. Esso si basa sul principio che si possa essere altruisti acquistando bèni privati. Commercio Equo&Solidale, prodotti bio, collette alimentari e devoluzioni "a sostegno di". Iniziative certo lodevoli che nascondono un particolare: utilizzano come rimedio (il capitalismo) lo stesso sistema che ha causato il problemi (sempre il capitalismo). Il nostro è un godimento al negativo e proprio per questo più efficace del godimento "normale": godiamo della privazione del nostro denaro a fin di bene. Capitalismo Etico.
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Crollato il muro, crebbe la rete. Lo scontro fra due blocchi si è trasformato in un far-web sparatutto da cui fuoriesce una strana melassa fatta di tecnologia, marketing ed etica. Il populismo dilaga. Sotto i grandi flussi pseudo-rivoluzionari, si nascondono altrettanto grandi centri di potere, apparati di controllo e paradigmi di fruizione.
1) Il surplus del "Nuovo": "libri straordinari di nuovi autori", "10 nuovi libri in 12 mesi", "segnalare e votare nuovi temi", "nasce per finanziare lo sviluppo del blog www.beppegrillo.it con nuovi contenuti e servizi", "Attiva oggi stesso l'offerta e sarai tra i primi a ricevere". Insistere sul concetto di novità, , significa sfruttare il paradigma dell'update tipico della cultura web ed è contraddittorio al concept di Adagio ("come sorseggiare un buon rum invecchiato").
2) Il surplus del "Vero": "Solo la conoscenza ci permette di scegliere. Adagio vuol dar voce a nuovi autori, quasi sempre sconosciuti, spesso emarginati" e "per conoscere la realtà che ci circonda". Il concetto che dietro alla realtà apparente ce ne sia una sconosciuta che solo in pochi possono conoscere e far conoscere, è lo ripeto, alla base dell'ideologia gnostica di cui, film come The Matrix hanno mambassa. Il godimento-surplus deriva dal desiderio di conscere la vera-realtà. Peccato che lo stesso avveniva con l'ideologia: "la rappresentazione della Relazione Immaginaria fra l'individuo e le sue Reale Condizioni di Esistenza" citando Althusseur. E aggiungo: grafica minimalista, titoli generici ("Democrazia diretta") e omissione degli autori (compaiono solo 3 nomi di cui 1 e lo stesso Grillo), aiutano a rendere i contenuti dei libri come oggettivi o assolutamente-veri.
3) Il surplus del "popolo": i sottoscrittori di Adagio "potranno proporre nuovi temi e votarli, proporsi come autori e integrare i contenuti del libro con proprie note o articoli." Adagio si propone come progetto collettivo e il godimento in vendita è quello di essere parte del "popolo della rete" (un'entità cyber-religiosa a cui spesso Grillo si appella). Peccato che la possibilità di "interagire" sia a pagamento (cioè solo per i sottoscrittori), e molto probabilmente non sarà distribuito sotto licenza libera, ergo sarà una condivisione-etica regolata dal marketing.
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Concludo spendendo due parole su Biagio Simonetta, un degli "autori nuovi" della collana Adagio, autore di "Sicari a Cinque Euro" e "Faide" (non incluso, credo, nella raccolta). Nella sua homepage è presente questo video.
Biagio guarda in camera, dice che il suo "è un racconto dove la finzione non esiste" e ha un look che ricorda vagamente Roberto Saviano. Andando avanti con il video scopriamo che non solo il look ma anche il modo di stare di fronte alla camera è analogo a quello dello scrittore partenopeo: ci racconta pacatamente storie di 'ndrangheta, mischiando memoria e giornalismo. Legge alcuni passi del suo libro, le immagini diventano in bianco e nero. Poi continua a parlarci, congedandosi con una suggestiva camminata verso il fondo della strada corredata di musica. Il libro rimane visbile per 9 minuti di seguito (dalla lettura al minuto 2:07 sino alla fine). Simonetta ci parla col libro in mano, e il brano che legge è ricco di fiction. "Il 25 Giugno del 2009 a Crotone era una serata afosa. L'estate era arrivata con tutta la sua violenza. I campi di calcetto dell'area urbana erano tutti illuminati dalle luci dei riflettori. Pugni di luce nel buio delle periferie." Sembra l'incipit di un noir o la parodia di Gomorra che - ibridando i generi - almeno cita i nomi degli mafiosi e non solo quelli delle vittime.
Che altro aggiungere? Buona lettura! ;)
Io ho votato il M5S alle ultime 2 lezioni (regionali e amministrative). Seguo il blog di Beppe Grillo quotidianamente ma non utilizzo il web (che in questo articolo viene confuso, erroneamente, con Internet) come unico strumento d'informazione. Diversamente da quanto ho letto qui sopra :)
RispondiEliminaAttaccarsi sulla nomenclatura web/internet è come lamentarsi di aver usato la parola "asfalto" anzichè "strada".
RispondiElimina***
Ergo: sei d'accordo o meno con quello che ho scritto? Come sai che mi informo solo tramite la rete?
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In ogni caso, firma il tuo commento o non verrà pubblicato.
Sinceramente non capisco capisco il senso del post/articolo.
RispondiEliminaInizialmente si critica Grillo perchè è contro i finanziamenti ai giornali, è così grave esserlo?
Successivamente lo si bolla da populista e quindi si parla di "Adagio" solo perchè si fa pubblicità.
Con questo non voglio dire che non si può criticare Grillo, anzi io l'appoggio in ALCUNE cose ma non certo in TUTTE. Però non sono d'accordo con te in questo caso. Correggimi se sbaglio
Attenzione: non critico l'idea di essere contro il finanziamento pubblico, bensì lo sfruttamento capitalistico di essa.
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"Si chiama Capitalismo Etico e si basa sull'aumentare il potere d'acquisto di una merce inserendo un surplus di godimento-etico." C'è un godimento nell'essere avidi, ma c'è anche nell'essere generosi. Lacan lo chiamava "juissance" o surplus-enjoyment: godiamo nel privarci di una parte di godimento e facendo così, godiamo di più.
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Grillo a mio avviso ha creato un immaginario e aldilà dell'essere pro/contro le sue idee, sta sfruttando questo scenario a fini commerciali e di *propaganda*.
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Che abbia permesso alla Kindle di mettere quel banner, è la prova che il suo "capitalismo etico" si sta espandendo anche verso partner commerciali esterni. Non è più un'operazione "for us by us" come Adagio, ma le aziende hanno capito che c'è una grossa fetta di "indignati" italiani che spende molto su libri-inchiesta, prodotti "eco", eventi e merchandising. Come dire:"Tieni gli amici vicino, e gli amici ancor più vicino"
Sul fatto hce qualcuno possa speculare sull'indignazione altrui è vero, tuttavia non mi sembra il caso di Adagio. Questo non è atro che una collana editoriale che serve anche (e questo è ovvio) a pubblicizzare il movimento 5 stelle. Eallora? Che male c'è?
RispondiEliminaHo già risposto punto per punto nel mio articolo. Prova a dire quale argomentazione non ti convince o citare qualcosa che ti sembra inesatto o superficiale.
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Limitarsi a dire "che male c'è?" è inutile ai fini di un confronto ;)
Il tuo ragionamento è fondato nel momento in cui si accetta questo pseudoconcetto del capitalismo etico. Il surplus è solo godimento o è anche profitto?
RispondiEliminaIn questo caso ci sono tre possibilità:
1 solo godimento. IN questo caso il godimento si avvicina di gran lunga al concetto (freudiano? ma presente anche in Kaczynski) dell'attività sostitutiva, ossia di attività che servono solo a tenere la coscienza a posto. Se il surplus è di questo tipo allora si rischia di criticare a priori qualsiasi manifestazione di aiuti umanitari, etc. Tornando al tuo ragionamento su Grillo e Adagio, non ritengo assolutamente che qeusto proggetto sia solo per godere della propria benevolenza, ma è quello di informare pubblicizzando e finanziando il blog e le sue attività.
2 solo profitto. In questo caso non c'è alcuna differenza tra capitalismo etico ed economico, e il tuo ragionamento è solo ironico-satirico (passami il termine). Definire Beppe Grillo un capitalista è molto rischioso. E' indubbio che sia abbastanza ricco, ma non credo assolutamente che Adagio sia nato solo per finanziarsi e arrichirsi ulteriormente. Se così fosse (ma ripeto non credo assolutamente a questo) anch'io criticherei il proggetto.
3 sia di godimento che di profitto. Inutile dire che se non esistono i presupposti per i due tipi di surplus precedenti non può esserci neppure questo tipo.
Tu mi hai scritto :"Grillo a mio avviso ha creato un immaginario e aldilà dell'essere pro/contro le sue idee, sta sfruttando questo scenario a fini commerciali e di *propaganda*". Il tuo discorso non sussiste perchè lui scriveva libri e recitava in film già prima di Adagio e del Movimento stelle. Inoltre non so fino a qual punto di possa definire propaganda la sua, infatti, noto che lo hai messo tra virgolette perchè sicuramente noti anche tu che il concetto propagandistico stride un po'.
Non so se ho risposto ai fini di un confronto, spero di si =) Ovviamente non mi rinchiudo nel "Beppe ha sempre ragione" ci mancherebbe!
Per surplus-ejnoyment o juissance, Lacan definiva un godimento che si basa sulla privazione del normale godimento. A differenza del desiderio (mai appagato, la cui ricerca genera godimento), la juissance è un flusso continuo di godimento, già sempre soddisfatto, che insiste ad infinitum nella sua pulsione.
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Questa caratteristica che può essere ricondotta alla freudian Pulsione di Morte, agisce appunto da surplus nel capitalismo. Dividere godimento e profitto non serve. Già negli anni 70 Pasolini parlava della cultura consumistica, come quella che ha permesso alla borghesia di sbarazzarsi della chiesa (apparato ideologico basato su valori "apparentemente" no-profit ma umanistici).
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Il neo-capitalismo post-68 è proprio questo: unire profitto ed etica, godimento *nel* guadagno. Shopping etico ma pur sempre shopping: non si esce dall'impasse che comprare generi godimento (surplus del vero, del nuovo, del popolo).
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Ultima cosa su Beppe Grillo capitalista. Per me lo è nella misura in cui sfrutta i mezzi del capitale (il libero mercato, la propaganda tramite media, la sua immagine, il copyright sul logo del M5S, ecc.) per fare propaganda ideologica e conquistare potere e consensi. Il "profitto" nel capitalismo etico non è per forza il vil denaro, bensì la reputazione, le visualizzazioni, i followers. Oggi sul web si "fa profitto" in base a questi indici, non in base ai soldi che ricavi tramite i banner pubblicitari. Il vero tornaconto arriva tramite altri canali (gli spettacolli, i dvd, i libri, le t-shirt...insomma solo dopo aver creato un immaginario cross-mediale alla Harry Potter, per intenderci).
Ottima analisi, peccato che visto il carattere carismatico e pseudo religioso del movimento non si possa sperare nel giudizio critico degli adepti.
RispondiElimina(Sono spazzatura intellettuale ho solo cambiato il nome)
RispondiEliminaRispondo qui anche per riagganciarmi al concetto espresso dall'anonimo.
il tuo (di Nexus) ragionamento è senz'altro molto interessante e stimolante, ma secondo me cade in una forte contraddizione. Conosco bene i testi pasoliniani a cui fai rierimento e lui non si riferiva di certo a questo. Lui partiva da una considerazione di tipo marxista : con la stabilizazzione del sistema capitalistico-consumistico (struttura) sono state travolte le ideologie (sovrastruttura) fasciste e prefasciste basate sulla moralità cristiana etc. Il piacere per Pasolini è visto come merce offerta (o imposta) dai media e dalla società consumistica. E' esemplare il fatto che il piacere (sessuale ma non solo) è accettato solo in un contesto eterosessuale perchè permette poi alla continuazione (se così si può dire) del sistema capitalistico.
Bene. Quando dici che "Il "profitto" nel capitalismo etico non è per forza il vil denaro, bensì la reputazione, le visualizzazioni, i followers" rischi di mettere nello stesso calderone la propaganda politica, l'informazione pubblica tramite il web, i blog (e quindi anche il tuo e il mio) e anche i ragazzini che giocano su facebook. E' chiaro che questo discorso non va posto in questi termini.
Ora per riagganciarmi all'anonimo io non sto riponendo nell'armadio il mio giudizio critico anche perchè sennò non sarei quei a confrontarmi con te con un discorso che davvero mi interessa. Sul fatto che avvolte ci siano dei grillini (non mi piace usare questo termine ma la pubblica informazione ormai lo usa) quasi adoranti al Dio-Griilo, è vero. Ma come disse Freud nella famosa lettera ad Einstein:
"Questi ultimi (ossia gli uomini adoranti i leader) sono la stragrande maggioranza, hanno bisogno di un’autorità che prenda decisioni per loro, alla quale perlopiù si sottomettono incondizionatamente".
E' brutto dirlo ma non solamente alcuni grillini come vorrebbe l'anonimo sono soggiogati da questa loro pulsione inconscia, ma ne esistono molti altri e non solo nella politica.
E' questo il punto: nessuno di noi è mai veramente *fuori* dai concatenamenti del sistema. Questo non vuol dire "tana libera tutti", bensì esige da un lato una presa di coscienza forte e matura del proprio status, e dall'altro un approccio problematico all'interpretazione del reale.
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Deleuze definiva l'essere di sinistra come "fare giurisprudenza". Ossia, lavorare sui fatti come sui "casi" giuridici che, in base al mutare delle leggi, cambiano iter. "Creare diritto": questo, diceva, vuol dire essere di sinistra. Io, personalmente, mi riconosco in questa visione pur non appartenendo nè militando con nessuno schieramento politico in particolare.
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Riguardo al mio blog, nella pratica agisco così:
1. Non offro spazi pubblicitari.
2. Utilizzo i social network come cassa di risonanza ma come vedi affronto le discussioni solo qui.
3. Conosco e applico le regole del web-writing (ho scritto pure un post dedicato), ma non scrivo mai post "ad hoc" per guadagnare consensi o visualizzazioni. Gli argomenti che tratto sono variegati e mutano col mutare della mia formazione. Se avessi voluto puntare ad accrescere il mio traffico, come da regola, avrei dovuto restringere il campo su pochi macro-argomenti. Ma non l'ho fatto.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaE facile scampare al pericolo m5s. Basta votare pd pdl idv lega nord udc fli sel e saremo a posto nei secoli a venire: è di tutta evidenza, è storia perdinci! Questo è il frutto segreto di queste grandiose e virtuose controtendenti intellettualate da applausi, ovvero questo intervento "nexusmove", a proposito firmato da chi? Io mi chiamo Francesco Vinci, ecco ci metto il mio nome e cognome.
RispondiEliminaIl tuo sfogo altro non è che uno *straw man argument*: evitare di affrontare il nocciolo critico del mio post e spostare l'attenzione su un dettaglio di poco conto.
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"Nexusmoves" (con la "S" finale) è il nome del blog. Il mio nome compare assieme alla mia foto in ogni commento. Puoi trovarmi anche su Fb e Twitter, non sono un anonimo :)
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Detto ciò, ora rispondi tu alla domande:
1. Perchè Grillo si serve degli stessi strumenti di Capitalismo Etico per diffondere le proprie idee di contro-sistema?
2. Come giustifichi la detenzione del copyright del logo M5S da parte di Grillo, in un movimento che si definisce "orizzontale"?
3. Se si critica Grillo perchè tutti i sostenitori del M5S (come te) s'incazzano da morire denunciando i mali dei vecchi partiti? Beppe Grillo è un comico, non un politico, non è vero?
Grillo non è un "comunista" nè ha mai dichiarato di esserlo, tu? Il movimento non si è mai ispirato al marxismo nè è contro il capitalismo, etico o meno. Si può agire con onestà, rispetto del prossimo, dignità, pure nel nostro mondo "capitalista", il movimento è contro il sistema corrotto costruito per arricchire "truffando" pochi a danno dei popoli non contro il "sistema capitalista", forse hai capito male.
EliminaQuesto risponde anche alla seconda domanda.
Sulla terza ti rispondo che qualunque cittadino onesto, che faccia il comico o il libraio, ha dignità di fare politica, non solo i professionisti della stessa o gli intellettualoidi ideologizzati di sinistra.
Se mi prmetti rispondo io per lui.
RispondiEliminaIl M5S ha quel logo perchè come ben sai molti altri partitini hanno usato nomi quali grillini etc facendo finta di essere supporetati da Grillo. Inoltre un logo non mette in questione il problema dell'orizzontalità. Grillo non si candida, fa pubblicità agli esponenti del Movimento.
Io accetto le critiche a Grillo, ad esempio io non sono d'accordo con lui quando dice che non si deve andare in TV, ma qui rischiamo di cambiare discorso citando perfino Pasolini che come tutti sanno rifiutava il mezzo televisivo.
@Glottatore e Vinci:
RispondiEliminaGrillo vuole il rovesciamento del sistema, lo scrive di continuo (dice "ribaltare la piramide"). Il Capitalismo Etico non è il Capitalismo marxista, bensì la sua evoluzione post-68 (ho già descritto le differenze sopra, quindi non mi ripeto).
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L'ideologia di oggi risiede negli apparati "non-ideologici" e Grillo, il "politico non-politico", ne è un esempio. Il punto però non era se Grillo può o non può fare politica, bensì: perchè, se è solo uno che (citando Gloglottatore) "fa pubblicità a esponenti di M5S", perchè gli esponenti del Movimenti la prendono come un attacco al movimento stesso? Il motivo, per me, è che Grillo è de facto il leader di un movimento politico, sia a livello legale (detiene il logo) sia a livello mediatico (la cassa di risonanza di Grillo è infitamente maggiore di un semplice membro di M5S).
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Se la storia recente (che tanto s'invoca) insegna qualcosa, è che il potere si esercita in maniera molecolare tramite capitali e media, e non tanto attraverso le istituzioni ufficiali.
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Ultima su Pasolini: ben venga citarlo quando c'è bisogno e con riferimenti precisi. Invocarlo "a buffo" no.
M5S, Grillo se preferisci anche se non è la stessa cosa, vuole il rovesciamento del "sistema di affari" che è diventato il nostro paese, il sistema che unisce politica e poteri economici occulti e non, il sistema che fa sì che tutto ciò che si fa viene fatto per drenare risorse pubbliche e trasferirle in mani private, mafiose e non, "sprechi" che sono funzionali e mirati e non casuali. M5S vuole il rovesciamento di questo sistema attraverso la "sostituzione" delle persone che da sempre, nome e cognome, sono attori di questo sistema, in politica, e dei partiti che assolvono oggi questa funzione e questa soltanto. Il caso pugliese dimostra che nessuno può tirarsi fuori, neanche chi sbandiera falce e martello.
RispondiEliminaTutto questo non c'entra niente col capitalismo, etico o marxista che sia.
Tu affermi che il potere oggi si eserciti non attraverso le istituzioni ufficiali, come fai a dirlo? Le "istituzioni ufficiali" consentono a quei capitali di crescere nelle mani di pochi contro gli interessi di tutti, e consentono ai media di essere uno strumento nelle mani di quel capitale.
Democrazia e Capitalismo vanno a braccetto, o meglio, è l'ideale democratico che ha giustificato la perpetrazione del capitalismo.
Elimina***
Pensaci bene: è davvero colpa delle "persone", o sono gli apparati stessi che in questo sistema di cose non possono funzionare? E se la "sostituzione", gli "sprechi", "la corruzione personale", siano solo delle scuse per concentrare l'attenzione su un campo d'azione ristretto (perchè immediato) e non accorgersi che è il cuore stesso del sistema ad essere sbagliato, malato, vuoto?
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Come diceva Marx, il capitalismo è l'unico essere auto-rigenerantesi. E' ontologicamente strutturato per andare in crisi e superarla. Oggi però stiamo assistendo ad una crisi permanente, per questo è un buon momento per ripensare a lungo raggio gli apparati che regolano il sistema.
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Cambiare classe politica, organizzarsi contro gli sprechi, promuovere conoscenza libera e interconnessa, energia pulita, ecc: tutte cose che assolutamente condivido ma che non devono servire da "palliativo/antidolorifico" per combattere guardare alla punta del dito, anzichè alla luna.
Questo è altro discorso, che condivido solo in parte, nel senso che non mi rifiuto di prendere in considerazione l'idea che poi il nostro mondo occidentale e capitalista sia come sistema "sbagliato" e l'origine di tutti i mali.
EliminaIl problema che io trovo al riguardo è che qualunque ideale nella vita pare si scontri con l'uomo reale, e chissà che ogni esperienza di socialismo sia fallita per colpa del "nemico" capitalismo, troppo forte, o piuttosto per colpa della natura stessa dell'essere umano. Mi viene il fondato sospetto che se una teoria non è dimostrabile dall'esperienza la teoria stessa possa essere sbagliata. Ma non voglio peccare di presunzione, quindi mi fermo a questa considerazione terra terra.
Una cosa è certa: m5s non è un movimento "marxista", men che meno Grillo, nessuno lo ha mai detto, o almeno, io non l'ho mai sentito nè letto.
Citare autori e quindi anche Pasolini è utile se riguarda l'argomento, e nel mio caso lo trovavo adeguato al discorso.
RispondiEliminaNoto che ancora una volta ripeti il problema del logo che come ho già detto serve per un problema di privacy. Comunque sia non considero Beppe Grillo un leader politico. Io seguivo i suoi spettacoli e il suo blog già prima dell'idea del movimetno 5 stelle. E sinceramente se mi devo informare sulle elezioni di Parma guardo il sito del movimento e le interviste, gli interventi e gli articoli del candidato in questione e non di Grillo.
Comunque sia voglio chiarire un aspetto. Non è assolutamente vero che capitalismo e democrazia vanno a braccetto o che le democrazie perpetrano i sistemi capitalisti. Chiedilo alle dittature orientali, o i paesi poveri senza alcun diritto civile e democratico dove si stanno insinuando colonizzando (passami il termine) di fatto questi territori le grandi lobbyes e le grandi imprese capitaliste. Inoltre è esemplare il fatto che l'analisi di Marx non fu fatta in un paese democratico, ma in uno liberale.
Tu scrivi "Cambiare classe politica, organizzarsi contro gli sprechi, promuovere conoscenza libera e interconnessa, energia pulita, ecc: tutte cose che assolutamente condivido ma che non devono servire da "palliativo/antidolorifico" per combattere guardare alla punta del dito, anzichè alla luna". Ok e allora qual'è la luna?
Da dove sono nati questi paesi "senza alcun diritto civile"? Dal braccio dei paesi occidentali che li hanno colonizzati, depredati e lasciati in balia delle ideologie. In africa come in sud america si sono combattute battaglie in nome delle ideologie occidentali, mentri da noi si faceva "la guerra fredda". Gli Stati Uniti, in nome della democrazia e della libertà, sono de facto i protagonisti bellici degli ultimi 200 anni (sia come attori militari che come formitori/sponsor dei paesi in guerra).
Elimina***
Detto ciò io credo che Grillo sia un leader politico anche se non è un leader partitico. Oggi (ma forse da sempre) si può fare politica anche senza rappresentare "la politica" (intesa come apparati statali, istituzionali, partitici). La Chiesa, istituzione religiosa, ha senza dubbio ricoperto e ricopre un ruolo politico in Italia e nel mondo. Grillo non a caso è l'interlocutore dei partitit e dei giornali. Il culto del leader, il carisma e la visibilità ne fanno un membro "anomalo" del M5S.
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Domanda: se Grillo chiamasse/convocasse il neo-sindaco di Parma, comunicandogli una precisa linea politica da seguire, il suddetto sindaco, sarebbe e o no *fortemente* influenzato da Grillo? Se Grillo, come è già successo, ripudiasse l'operato del neo-sindaco, egli riuscirebbe lo stesso a rimanere in carica o si dimetterebbe? Conosci casi in cui Grillo non fosse d'accordo su una scelta del M5S e nonostante ciò, l'assemblea del movimento abbia agito in controtendenza a "Lui"?
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La Luna è un cambiamento dei paradigmi culturali. Cosa lunga, complessa ma non utopica. ;)
Sono d'accordo con te per la visione storica degli ultimi 200 anni e l'intervento politico o quanto meno ideologico americano. Nessuno può negare questo...
RispondiEliminaE' vero che si può fare politica senza partiti. Io considero un atto politico pure il volantinaggio (ovviamente non a fini commerciali) perché si agisce in prima persona per denunciare o cambiare qualcosa. E questo è infatti uno dei puntiforza del Movimento 5 stelle. Ed è anche vero che questo abbia una natura "strana". Nel senso che è un partito apartitico e non voglio essere così ipocrita da non definirlo partito, ma ci tengo a precisare la sua natura "diversa" dagli altri partiti.
Ora il fatto che gli eletti del Movimento non siano mai stati contrari a qualcosa di Grillo è vero ma è anche vero che sono stati eletti da molto poco tempo (2 3 anni al massimo). Però non credo assolutamente che Grillo abbia influenzato determinate scelte politiche, a differenza di altri partiti.
Il fatto è che noi vediamo solo una parte della Luna e forse si dovrebbe cercare di guardarla nella sua interezza.