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sabato 13 settembre 2014

Conferenza su #LcomeAlice, prossimi eventi e l'infamoso libro sulla Breakdance


Warren Ellis vs Friedrich Nietzsche; Sherlock Holmes vs Carmelo Bene; Alice (quella della Disney) vs Alice (quella del Videogame); Lewis Carroll vs Antonin Artaud; Steampunk vs Teatro & Videoarte. E ancora: cyborg militanza, archeologia dei media, hacktivismo, cognizione incarnata, e tante, tantissime domande. Questa sarà la conferenza su L come Alice, il progetto di transmediale steampunk, che terrò domani 14 Settembre alle 18.00 presso lo Steamfest Roma, all'ex mattatoio di Testaccio.


In mattinata, sempre domani (!), svolgerò un workshop di breakdance in compagnia del resto della crew, Urban Forcepresso l'Energy Fitness Club di San Cesareo (Rm). La giornata sarà interamente dedicata alla breaking culture, e nel pomeriggio seguiranno sfide, showbattle e cerchi aperti. D'altronde il nome dell'evento è smoKING, un'abile gioco di terminologia slang per scovare chi fumerà (cioè batterà) il numero più alto di b-boy/g-girl, affermandosi come King o Queen della giornata.         

Inoltre ho ripreso la lavorazione del mio libro incentrato sulla storia della breakdance. A distanza di due anni dall'apertura dei cantieri, l'edificio narrativo è molto lontano dal suo completamento ma le fondamenta storico-stilistiche sono ben radicate. Probabilmente il titolo non sarà più quello proposto inizilmente (Be-girl), ma la protagonista rimarrà assolutamente una b-girl. Rimane anche la volontà di narrare una storia sotto forma di romanzo, anziché propinare un saggio storico, e dare spago agli araldi del tu-non-c'eri-mica. Anzi, la componente finzionale lambirà terreni molto scoscesi mescolando thriller, fantasy, afrofuturismo e chissà, magari anche un po' di wuxia. Per il resto, rimango assetato di storie riguardanti b-girl italiane attive negli anni 80 e nei primi anni 90: se ne conoscete qualcuna, di storia o di b-girl, inviatemi un piccione viaggiatore a nexusmoves@gmail.com.

***
L'assenza dalle pagine di codesto blog, e l'inusuale presenza di contenuti tramite la mia Pagina Facebook e Twitter è dovuta alla preparazione di questa e altre iniziative che spero di poter trasferire qui su nexusmoves.com per poterle commentare assieme. 

E ora se volete scusarmi, torno a sturare un po' di appunti.   

lunedì 2 giugno 2014

LcomeAlice insiste! 7/06 @CommuniaRoma


«De-programmare tutto, teatralizzare la lotta, occupare nuove spettatorialità»: di ritorno dall tre giorni al Teatro Studio Uno, L come Alice apparirà in veste apertamente "conflittuale" in una giornata interamente dedicata alle forme di teatralità resistente all'interno di Letteraria, il festival di letteratura sociale promosso da Edizioni Alegre e il progetto di muto soccorso Communia. Qui sotto potete leggere il programma, che si aprirà con la presentazione del libro Lotta di classe sul palcoscenico di Lidia Cirillo e una tavola rotonda che vedrà presenti Rialto, Cinema Palazzo e Teatro Valle.


Se avete già visto L come Alice e vi state domandando che c'azzecca L con la resistenza, questa è  l'occasione giusta approfondire la questione. Giuseppe Sofo, che è anche il nostro aiutoregista, si è scervellato molto su questo argomento, dando alla luce un articolo dal titolo (provvisorio?) di "Il fantasma reistente di Alice: un nuovo teatro per nuove pratiche di resistenza" in fase di pubblicazione su una rivista scientifica. Per districarsi tra i fili viscosi del progetto Alice, Giuseppe ha realizzato anche un'intervista a Laura Garofoli e il sottoscritto, intimando entrambi di non sbirciare le risposte dell'altro/a. Il testo è esilarante, quanto prezioso, e a breve verrà messo on-line (vero Sofo?).

Stiamo escogitando ulteriori trappole culturali, ma preferiamo di gran lunga incappare nelle vostre:
ergo: partecipate! ;-)

L come Alice (Facebook) | #LcomeAlice (Twitter)
L come Alice: la valigia a doppia sacca (Pinterest) 
LcomeAlice@gmail.com

 

martedì 25 marzo 2014

"It's like a jungle (sometimes)" (#TifiamoAsteroide) in lettura venerdì 2/3 a Roma

"Sostituite Letta con Renzi, e il gioco è fatto!" - Ho risposto così, quando Laura Garofoli e Claudia Salvatore mi hanno comunicato l'intenzione di improvvisare un riding sul mio racconto It's like a jungle (sometimes). L'operazione avrà luogo questo venerdì presso Officina Culturale Via Libera in via dei Furi 15-17 (Roma, metro A - Porta Furba) con il titolo "Improvvisamente riding!" aka più ridi, più improvvisamente t'incazzi.

Se non l'aveste già intuito dal titolo, It's like a jungle (sometimes) è la storia di un ballerino di strada che scopre la sua "vocazione politica" quando Letta Renzi annuncia l'inannunciabile: fra meno di un anno un gigantesco meteorite si schianterà sul suolo italiano. Il testo fa parte di una costellazione di 100 racconti pubblicata lo scorso agosto sotto il titolo #TifiamoAsteroide, a partire da un'idea del collettivo Wu Ming

Insomma: don't push me cause I'm close to tha...riding!

***
Info:
"Improvvisamente riding!" (Facebook)
Tel. 06 8308 9514


venerdì 30 agosto 2013

#CommuniaResiste: tutto è [responsabilità] di tutti


Lo scorso 16 agosto le forze dell'ordine sgomberano Communia, il luogo di mutuo soccorso sociale nato dalle ceneri delle ex-fonderie Bastianelli di San Lorenzo. Sirene, sfrigolio di pneumatici e scalpiccìo di stivali. Un esercito di poliziotti muove all' assaltano del "forte Apache" di via dei Sabelli, presidiato da un massiccio numero di occupanti (sette) che vengono prontamente denunciati. Nel frattempo gli operai dell'azienda proprietaria dello stabile, scortati da vigilantes privati, provvedono a distruggere i sanitari e, il giorno seguente, a murare le finestre. Omnia sunt privatis.

Ma il quartiere non ci sta: svegliato dal torpore estivo, San Lorenzo convoca un'assemblea e organizza una strategia di controinformazione. L'altro ieri, 28 agosto, una moltitudine di circa cinquecento persone si raduna all'incrocio blindato fra via dei Sabelli e via dei Ausoni, dibatte e poi sfila in corteo. "Scendete, questa cosa riguarda tutti", "Torniamo subito!", "Ci si vede il 7 settembre" - si grida al megafono. Il 7 settembre la collettività si riapproprierà della location di Communia. 
Ma se Communia esiste anche senza un luogo, perchè rioccupare uno stabile privato?

sabato 10 agosto 2013

#Tifiamo Asteroide - "Sinergia" di Nexus


A cura di Mauro Vanetti.
Da un’idea di Alberto Biraghi.
Postilla di Wu Ming.
Editing e revisione a cura di Simona Ardito, Roberto Gastaldo, Natale aka VecioBaeordo, Mauro Vanetti e Alessandro Villari.
Copertina di Luigi Farrauto.
Progetto grafico e impaginazione di Simona Ardito

-
in PDF e in ePub

Qui il link a Giap, per elaborare la catastrofe in compagnia degli autori ;-)
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Un asteroide distruggerà il governo Letta. Lo avevano annunciato i radar di Giap lo scorso 6 giugno, incaricando @maurovannetti del comitato d'accoglienza. Uno sciame creativo composto da navigati storyteller e "ciabattini del web" lavoro alacremente durante l'estate per raccontare "100 storie sulla fine catastrofica del governo Letta". Oggi, quell'avvistamento, quel meteorite e le sue conseguenze sono finalmente una realtà, anzi, molte realtà.

Tifiamo Asteroide (con una postilla di Wu Ming) è un ebook collettivo che getta 100 sguardi ucronici sulla fine del governo di larghe intese. Una raccolta di micro-racconti che vuole scardinare l'utopismo del "senso di responsabilità", pungolare la bolla delle consolazioni estive fino a squarciare il velluto degli abituè della crisi. Solo un Evento che sconquassi le coordinate spazio-temporali della realtà potrà salvarci, ergo #TifiamoAsteroide!

Mi sono unito anch'io alla carica dei 101 meno, con un racconto dal titolo Sinergia. Prendendo spunto dal testo dal ritornello di The Message dei Furious Five, la mia storia prende le mosse da un background hip hop, ma poi coinvolge un drappello di zingari, alcuni politicanti sbandati, il duo Ratzinger/Bergoglio e...un filosofo sloveno. La storia è quella di un artista di strada di Via del Corso che vive in solitaria il countdown dell'impatto asteroideo. Come si percepisce l'arrivo di un meteorite a "testa in giù"?

Noi dobbiamo anticiparci. Non dobbiamo semplicemente guardare oltre, bensì ulteriormente. Come dicono a Roma: noi dobbiamo sgravare (epistemologicamente parlando). La nostra conoscenza del futuro impossibile determinerà la scoperta di presenti compossibili, micro-universi dell'oppure, faglie superficiali e smottamenti della timeline globale. Heidegger proponeva un essere-per-la-morte, che non significa pensare alla morte, bensì riscoprire la propria esistenza come continua possibilità. Per questo Deleuze dirà che bisogna essere degni dell'Evento, di ciò che ci accade e soprattutto ciò che potrebbe accadere.  

Per tutto questo:
Noi tifiamo asteroide!
   

sabato 11 maggio 2013

Q di Luther Blisset - Video e foto @CommuniaRoma



È online il video del reading dello scorso aprile, di cui avevo parlato qui
Oggi a poco più di un mese di distanza, Communia si è trasferito nei locali delle ex-fonderie Bastianelli (Via dei Sabelli 104-106) e ha lanciato un appello per trasformare il posto in bene comune. In occasione del 76 anniversario della morte di Antonio Gramsci, mi sono recato nella nuova sede ad ascoltare una lettura a lui dedicata e Marco, un occupante cinefilo, mi ha accompagnato alla scoperta del nuovo spazio. Ho scattato delle foto, che pubblico qui di seguito.

lunedì 6 maggio 2013

Stregatto Randagio (5) - un racconto di Nexus

Dopo l'impennata di visite dell'ultimo mese, riprendo la pubblicazione del racconto a puntate sulla mia estate da artista di strada. O la va o la spacca o come va di moda dire oggi: All in!


§

Voltolarsi fra lenzuola prive di senso. Era ostaggio di una calura violenta, quando le prime luci dell'alba invasero la stanza rendendo la lotta fra Morfeo e Apollo al limite della sopportazione. 
Il sonno lo colse, 
improvviso. 

***

07/08/2012 - Pescara

Quarto giorno di permanenza in via Cetteo Ciglia. Attendo il corriere scrutando il formicaio di vie e palazzine che si ramifica sotto oltre il terrazzo. Mille biglietti da visita col disegno dello stregatto di Jhon Tenniel, l'illustratore della prima edizione di Alice nel paese delle meraviglie. Che cazzo mi è saltato in mente? L'ho visto sbucarae dalla Tiburtina, poi nulla. Devo partire. Che cazzo! In questi giorni con Cima, Eka e Fiamma sono statto da paura ma gli street show sono un po' magri (30 € a sera x 2 sere). Sradicarsi da Pescara, scivolare a San Benedetto (supponendo di rimediare un alloggio) o direttamente a Senigallia, dove Frigo mi attende a porte aperte (sempre supponendo). In ogni caso finchè non arriva il corriere: io non mi muovo.

domenica 23 dicembre 2012

Stregatto Randagio (4) - un racconto di Nexus

Quarto capitolo del mio quaderno di avventure estive. Se vi siete persi l'inizio cliccate qui.

§

05/08/2012Pescara
“Il Giorno dopo”

Show eseguiti: 5
Total score: 67 €



Gomito abrasionato e gonfio; escoriazione su tempia destra; infiammazione su interno coscia destro e sinistro. T-shirt bianca modello “Serafino”: addio. Occhiali 3d: rotti. Naso rosso: elastico spezzato. Fiore di plastica: disperso.

Acchittare lo show in piazza Primo Maggio, accanto alla nave di Cascella è stato duro, ma “la prima” è andata. Il posto migliore, a detta dei b-boy pescaresi, è in realtà un lembo di spiaggia convertito in mattonato da passeggio. Nonostante sia il punto in cui confluiscono i due lungomare, la gargantuesca nave di Cascella spezza ogni colpo d'occhio panoramico. Destra o sinistra? Fai la tua scelta perchè non puoi beccarti tutto il flusso.

martedì 18 dicembre 2012

Laura Garofoli legge "Anatra All'Arancia Meccanica" di Wu Ming

L'11 dicembre alcuni amici ci hanno invitato a portare in scena "qualcosa", in occasione dell'imminente occupazione del Teatro Comunale di Genzano (Roma), con un'avvertenza:"Non sappiamo cosa troveremo là dentro: preparatevi a tutto!". Così giovedì 13, Ops (Occupazioni Precari Studenti) hanno fatto irruzione nel teatro abbandonato, scatenando il panico delle colonie di ratti che avevano arredato oltre 30 mq di palco con un lussureggiante tappeto di feci.

Noi entriamo in tarda serata, quando i generatori a benzina iniziano a macinare watt e fa più freddo dentro che fuori. Lo stabile è immenso, e immensamente incompleto. Un boccascena pantagruelico si apre dinanzi a poco più di 200 sedili; le ringhiere della galleria sono un bluff fatto di legnaccio e drappi di copertura risalenti ai tempi dell'inaugurazione; il sotterraneo per i camerini sembra più un basement da film dell'orrore e se lo attraversi, sbuchi in una specie di grotta con resti murali di epoca romana. Insomma, un gigantesco mausoleo alla cultura del cemento armato.

sabato 7 gennaio 2012

69 di Cinzia Bomoll

Apro il 2012 con la recensione del romanzo di un'amica che mi è piaciuto molto. E' una storia di strada, ambientata nel passato ma utilissima per decriptare il vuoto di oggi. Un aperitivo tematico prima de L'Ombra, in cui il biennio 69-72 sarà uno dei focus principali del progetto. 69: leggetelo.



69
di Cinzia Bomoll
Romanzo - Fazi Editore
2011


Al suo sessantanovesimo compleanno, un amico di famiglia esclamò: "Che culo, un anno intero sul 69!". Il 69. Quando sulla metro sfilavo di tasca il romanzo di Cinzia, notavo l'espressione enigmatica dei passeggeri:"Si signora" - avrei voluto dire - "qui si parla anche di quel 69". O meglio, si arriva a scoprire il 69 - quello dell'autunno caldo - attraverso l'omonima figura sessuale. Storia e sesso, passione e ragione, dualismi che tendono a combaciare come lo Yin e lo Yang. E invece no. Questo è un 69 che lascia un vuoto.

lunedì 30 maggio 2011

Shit, Communists again! - Hip Hop & Politica

Dopo gli "impossibili" risultati elettorali di ieri, è d'obbligo un post. Dopo le webcissitudini dell'evento di Casapound dedicato alla Street Art, il rapporto fra Hip Hop e politica è ritornato un topic della scena romana (e non solo). Ci si chiede ancora se la doppia H sia di destra o di sinistra, tentando nel frattempo di delinearne i confini culturali e storici. Nel movimento internazionale, fra nostalgie da 40enni e pietre miliari che se ne vanno (per ultimo Gill Scott Heron), si avverte l'esigenza di cambiamento o meglio, di una discesa a valle, come per orientarsi meglio in vista della prossima scalata.

Ok, ma sto HH è politico o no? - Si e no. Se pensi che la politica sia una jam fra partiti & ideologie, allora no. Se vedi l'Hip Hop come un movimento di contro-cultura, allora si. E c'è contro-cultura al gusto di destra come di sinistra. It's matter of flavour. Storicamente in Italia la doppia H è stata spalleggiata dall sinistra sia per esigenze logistiche (i centri sociali come fac-simile dell'habitat metropolitano americano) sia per affinità ideologiche (libertà d'espessione, diritti civili, critica al sistema). Ed è su quest'ultimo punto che l'ascesa alle comunali della sinistra definita "estremista" può insegnarci una lezione su come il vento di cambiamento sia giunto anche qui da noi, noi della scena italiana. Un incentivo per riguardare al passato - togliere un pò di scheletri dall'armadio certo - e riscoprire l'identità collettiva del Hip Hop, che come la politica:"prima o poi si interesserà di te".

Il fatto che Deleuze, poco prima di morire, si trovasse nel bel mezzo della stesura di un libro su Marx, è indicatvo di una tendenza più ampia. Nel passato cristiano era uso comune per le persone che avevano condotta una vita dissolua ritornare al porto sicuro della chiesa in erà avanzata, in mdo da potersi rinconciliare con Dio. Qualcosa di simile sta accadendo oggi con molti esponenti della sinistra anticomunista. Nei loro anni finali fanno ritorno al comunismo, come se dopo la loro vita di tradimento depravato, volessero morire riconciliati con l'Idea comunista. [...] abbiamo speso tutta la nostra vita a ribellarci invano contro ciò che, nel profondo di noi, sapevamo sempre essere la verità.[...] il nostro messaggio di oggi dovrebbe essere: non averew paura, unisciti a noi! Hai avuto il tuo divertimento anticomunista e sei stato perdonato per esso: è tempo di tornare di nuovo serio!

Slavoj Žižek

giovedì 24 marzo 2011

54 - Wu Ming

54
di Wu Ming
romanzo
disponibile online su licenza CC
su carta per Einaudi ed.







Ho scoperto i Wu Ming durante le manifestazioni contro il decreto Gelmini dello scorso Novembre. Negli scontri alle porte di Montecitorio, la prima linea di scudi-libro imbracciati dai ragazzi è diventata un'icona di quei giorni: "Le metamorfosi", "Guerra e Pace", "1984"...isugli scudi i titoli dei grandi classici-moderni, fino ad arrivare a Q. "Q che?" - ci siamo chiesti in molti e prontamente numerosi tg si sono infarciti di parole dotte su questo romanzo tutto italiano definendolo un "classico contemporaneo" per i giovani di oggi. Poi, l'oblio.

Poi, 54. La storia di vari, 1954: quello del ritorno di Trieste all'Italia; e di quello di Cary Grant sul grande schermo; ma anche delle incredibili avventure del ventenne Pierre, il re della filuzzi che da Bologna andrà alla ricerca del padre rivoluzionario; di Steve "Cemento" Zollo, un newyorkese trapiantato a Napoli per assistere i vizi dell'esiliato boss Lucky Luciano; e poi c'è McGuffin (una delle tante citazioni hitchcockiane del testo) un televisore americano sballottolato in giro per l'Italia. Si perchè 1954 è anche l'anno dell'ingresso della tivù nella vita popolare. Insomma, dopo questo 54 nulla sarà come prima.


estratto video dallo spettacolo musicale tratto da 54 a cura di Yo Yo Mundi

Prima Luther Blisset, oggi si chiamano Wu Ming e sono un collettivo di autori made in italy che pubblicano romanzi su licenza creative commons (io scrivo gratis, tu leggi gratis ma nessuno potrà mai fare soldi con quest'opera). 54, oltre a Q è uno dei romanzi più famosi, attualmente pubblicato da Einaudi e distribuito in America Latina, Stati Uniti e mezza Europa. Il loro contesto artistico è stato auto-definito "New Italian Epic" e insieme a Gomorra e alcuni romanzi di Niccolò Ammaniti, delinea le coordinate stilistiche della narrativa italiana fra il 1993 e il 2008. Ecco i tratti distintivi: intreccio di prima, seconda, terza persona; brevi periodi, punti a capo, citazioni; storia, storiografia e urconia. Di tutto questo è composto un romanzo che in un primo momento sembra labirintico come un film di David Lynch ma che piano piano si lascia amare, sciogliere al sole della lettura, e lascia il segno. Un ottimo avvio di primavera.

martedì 8 marzo 2011

8 Marzo - L'Arte della Gioia

L'Arte della Gioia
di Goliarda Sapienza
Romanzo, Einaudi, 2008


Festa della donna si dice. Si dice pure che c'è ancora tanto da fare per i diritti delle donne. Si dice che le donne, quando scendono in piazza o quando non lo fanno, sono comunque fuori posto. Tanto si dice e poco si fa. "Femminismo"?  Per molti una sorta di fondamentalismo. Come se la donna fosse un non-uomo, un "anche" o un "come" uomo. La donna è un paradigma esistenziale.
Ho scelto questo brano tratto dal magnifico romanzo L'Arte della Gioia di Goliarda Sapienza. In queste righe Modesta, la protagonista della saga, si reca poco più che ventenne nella grande Catania degli anni '10. Per la prima volta nella sua vita finalmente Modesta vede il mare, ma...

"Ma le promesse di libertà che le onde e il vento andavano ripetendo, si frantumavano lungo i muri dei palazzi fioriti di rose e pampini di lava tagliente. Non c'era libertà in quelle strade, e vicoli, e piazze ambigue, traboccanti di soli uomini con pagliette e bastoni arroganti, spiati da ombre femminili nascoste far le tendine delle finestre o nel buio dei bassi sempre socchiusi. Il palazzo di via Etnea spalancava una sequela di saloni ostili dove, due giorni dopo il nostro arrivo, una processione di donne impeccabilmente vestite, con guantini bianchi o neri e cappellini fioriti, cominiciò a sfilare davanti a noi aprendo e chiudendo ventagli e offrendo protezione e consigli.
    - Oh, Gesummaria! No! Già s'è parlato molto della vostra assenza di domenica! Certo, eravate stanche del viaggio, certo. Ma mi raccomando colombelle, domenica alla messa di mezzogiorno. E' tradizione. Assolutamente.
    - Scendere al caffè da sole? Oh no, è inammissibile cugina, inammissibile!...
    - Certo, è proprio una disgrazia non avere un fratello, un marito!
    - AL cinematografo? Quella diavoleria moderna? Oh no! Noi non andiamo mai, eccetto in qualche rara occasione e sempre a condizione che qualcuno dei nostri uomini si sia sincerato prima che non si tratti di una pellicola troppo licenziosa...
    - Una pellicola che tratti di storia, dite, cugina? Macchè! Storia come paravento a scene indecorose, donnine scollacciate, baccanali, lasciamo stare! E quelli del parlamento che si riempiono la bocca con la scusa della libertà. Ma che c'è da aspettarsi con tutti quei socialisti al governo? E il nostro Santo padre prigioniero! Intanto il malcostume dilaga anche nelle nostre case! Ieri per poco non mi prendeva un colpo a sentire mio nipote, a soli quattordici anni, che generazoine arida di sbandati, egoisti sta venendo su!...che dicevo? Ah sì, che per poco non mi venne un colpo a sentire mio nipote che spingeva sua sorella a tagliarsi i capelli come fanno tutte quelle forsennate del Continente, le suffragette. Mio marito, che le ha viste a Milano, dice che uomini sembrano con quei capelli corti e senza busto. Ci manca solo che si mettano i pantaloni e amen! Tutto si sta sovvertendo, tutto!
[...]
La città insegnava. Quel potere di cupole maestose, di palazzi e torri rapaci appena ingentiliti da trine di cancelli sdegnosi, sbarrava il passo al fomicolio miserabile che si dissanguava a servire e sorridere, ricordando a tutti, ricchi e poveri, di accumulare denaro per combattere la paura della morte, una parola che in realtà non è più paurosa della parola malattia, schiavitù, tortura. Non mi sarei più confrontata con la morte, con quel traguardo che non più temuto fa eterna ogni ora goduta pienamente. Ma bisognava essere liberi, approfittare di ogni attimo, sperimentare ogni passo di quella passeggiata che chiamiamo vita."

Auguri a tutte le donne e a tutti i movimento d'ispirazione femminista (specialmente la Feminist Film Theory!).
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