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sabato 25 maggio 2013

"Ghetto Blaster": appunti su Isola nel Kantiere e Hip Hop Italiano

Da circa un anno sto raccogliendo info sulle origini della scena hip hop italiana per scrivere un libro. Fra le storie che stanno tessendo l'identità di questo libro, la più interessante è quella intorno all'occupazione de L'Isola nel Kantiere nel 1988 a Bologna. Conosciuta come la palestra da cui naquero i Sangue Misto, l'Isola è stato anche l'utero per la nascita di altre discipline della cultura Hip Hop, fra cui il breaking. Ecco alcuni appunti sullo "stato dell'arte" della mia ricerca: 
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Aggiornamento: grazie ad alcune pronte segnalazioni di Dee Mo tramite Twitter, ho apportato alcune modifiche al post. Come mi aspettavo, il cammino è in salita, ma almeno sono in compagnia ;-)

Bologna, 1988. Da ormai 2 anni i lavori per la ristrutturazione del teatro Arena del Sole, nel cuore della città, sembrano aver raggiunto un punto morto. La piazzetta di San Giuseppe, sul retro del teatro, è una piazza fantasma, frequentata dai tossici sotto la supervisione di un immota e gigantesca gru. Oltre al cantiere, voci testimoniano di numerosi locali sfitti fra via Avesella e via Minzoni. La nostra storia parte da qui, quando sul finire dell'estate, un gruppo di giovani attivisti decide di occupare una casetta al n.8 di piazza San Giuseppe. Il gruppo, composto da attivisti per i diritti della casa ed esponenti del punk bolognese, tenta di far breccia dal piano terra. Dopo l'apertura di una serranda, si trova di fronte ad un muro, lo abbatte. Quello che trova è uno scenario a dir poco sorprendente: uno spazio enorme quanto abbandonato nel cuore del centro cittadino. Una vera e propria Isola [felice] nel Kantiere disabitato. Punk e movimentisti non vanno prettamente d'accordo: gli uni puntano ad organizzare concerti, gli altri ad occupare e insediarsi. Il pretesto per unire le divergenze viene dalla Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo organizzata dal comune di Bologna fra il 12 e il 21 dicembre dell'88.

martedì 5 marzo 2013

Memoria indecorosa: quando il decoro urbano cancellò Scialabba

Vandali o vandaQui? È il dilemma paronimico che mi sono posto all'indomani della scoperta di un sito di feticisti del decoro urbano capitolino. A suggerirmi la dritta è stato Gojo, uno dei primi b-boy che ho consciuto quando mi affacciai sulla scena hip hop romana. Iperegogico e senza peli sulla lingua, sintetizzai la sua attitude in questo breve cameo del mio corto. Il writing come il breaking è una disciplina nomade e situata. Breaker e writer convivono con lo stesso fantasma: la loro arte è destinata a sparire nell'immediato futuro e ogni tentativo di fissarla su un supporto (foto/video) ne stantura completamente l'efficacia. Per questo motivo siamo spronati a reinventarci continuamente: con nuovi passi, altri lettering. Ma cosa accade quando questa strategia espressiva si incontra con la memoria collettiva da un lato, e le sovrastrutture sociali dall'altra?

Il caso: il X municipio di Cinecittà, autorizza la realizzazione di un pezzo in memoria di Roberto Scialabba, un militante di Lotta Continua ucciso dai NAR nel 1978, sul muro perimetrale di un istituto compresivo in via Giovanni Bosco. Il giorno dopo, su richiesta di un genitore della scuola, l'ufficio per il decoro urbano, provvede alla completa cancellazione del pezzo. A dare scandalo è stata sia la presenza di simboli politici (pugno chiuso/falce&martello), sia che il suddetto muro fosse stato recentemento ripulito da "800 metri di graffiti", come riporta il Tempo. D'altro canto, come rileva puntalmente il collettivo Militant, la presenza di personale comunale legato all'estremismo di destra, fra cui Mirko Giannotta (dirigente del decoro urbano) e Francesco Bianco (autista della banda che uccise lo stesso Scialabba!), smentisce ogni criterio di "imparzialità" in operazioni come queste.

Prima di muoverci sul difficile piano della memoria politica di questo paese, è bene chiedersi:
cos'è il decoro urbano?

giovedì 29 novembre 2012

Writing e decoro urbano: VandaLi o VandaQui?

Cover in omaggio a Gojo, per aver segnalato il sito in questione.
Quando il mio amico Poe viene a Roma, rimane ore a fotografare i graffiti nella metro B. "Mi fanno tornare agli anni 80, a quando ero un kid". Insomma, c'è questo sito di onanisti del lamento perpetuo, che svolge capillari campagne per il la salvezza e il decoro urbano di Roma. Sito che non linkerò per decenza e perchè non voglio contribuirne la visibilità. Tuttavia l'errore l'ho fatto, ed è stato quello di postare un commento riguardo alla loro campagna d'odio contro i "vandali" che sbombolettano i muri della città aka writers.  Le soluzioni proposte da questi militanti del garbo, sono chiare: "prenderli tutti a randellate sui denti!!!" o "Le bombolette spray vanno messe fuori legge. Punto". Stiamo davvero agli anni 80, ideologicamente parlando. Copio di seguito il mio commento, invitando ad elaborare una discussione complessa sul frame "writing & decoro urbano", qui su nexusmoves. See ya!

giovedì 28 ottobre 2010

Urban Contest 2010 - Reportage

Urban Contest 
Convention di arte urbana
22-24 Ottobre 2010
Circo Massimo - Roma









 

Finalmente ho trovato l'unico programma della galassia in grado di monatre i video del diabolico formato mp4 Samsung evitando la comparsa di inquietanti simboli satanisti durante i rendering con il vecchio premiere. Diamo il benvenuto a Cyberlink Power Director e prepariamoci per nuove ed emozionanti avventure di editing.  


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