"Dejavù postmoderno!"
La mia ragazza sgomenta. Sono le 8.32 sul fuso orario del nostro letto.
"Parlo di Imitation of Death dei Ricci/Forte! Ho bisogno del blog...e di un caffè".
Dunque. Il contesto è irretito: Ricci/Forte è considerato fra i vertici del nuovo teatro di ricerca italiano. Roba da pompini in scena, svenimenti in sala, tutti esauriti. Una breve rassegna stampa tratta dal loro sito: "Portiamo in scena la vita di oggi, chi si scandalizza ha dei problemi" dicono loro. "dei Tarantino del teatro, con un gesto più intellettuale e onirico per il racconto" dicono di loro. Roba da citare Ragazzi di vita, Leonardo da Vinci, Spinoza, Platone, e per quest'ultimo lavoro Žižek e Chuck Pahalaniuk (v. libretto di sala).
Un "cioè li devi vedere per forza!" mi perseguita da diversi mesi.
Ieri sera, finalmente, vedo.
E ascolto.
E ascolto l'intervista post-spettacolo.
"Non ci interessa di Baudrillard [...] Non ci interessa di Pahalaniuk [...] a noi interessa gettare la maschera e arrivare al nodo."
Exit Nexus.