Pensare o depensare il futuro. Dove s'è cacciata la notte? Dovevo essere proprio cotto, quando ho rivoltato quella pila di vinili. Più e più volte. Una coppia di lattine di birra giace accanto ai lacci grigi di una scarpaccia. Oh God, I must be dreaming. Se sono sveglio non dormo, ma se non dormo perchè sento il mondo così insipido? Vorrei scriverti. "Dear baby how are you?" - ma un cielo petrolio rabbuia la carta. E poi quale carta? Vorrei digitare il tuo nome - Think it may ray. Pioverà? Sento la stazza del passato, di quei fogli imbevuti di ricordi. Li spazzolo via, sputo, mi faccio la barba, risciacquo. Long ago the clock washed midnight away.
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Estratto dal progetto "Break To The Future" (Giugno, 2012):
"Qui salta fuori il b-boy. Personaggio nato dai breaks musicali nel Bronx anni ‘70, il b-boy (break boy) è il performer della discontinuità per eccellenza. Egli si esprime attraverso il breaking o breakdance: né danza, né ballo popolare. Abitante del sottosuolo metropolitano, il b-boy è emerso nel mainstream durante gli anni ’80, gettando linee di fuga espressive in tutto il mondo. Ha fatto più rizoma che radice, perché il suo valore non è nelle mosse, ma nell’attitudine. Il breaking, come arte performativa e stile di vita, può riuscire nel compito di disalienare la fruizione convenzionale - e di conseguenza – l’interpretazione."
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Come già scritto su queste pagine, ho presentato Break To The Future lo scorso 30 Giugno al festival Comma 2012 di Perugia (co-prodottore dell'operazione). Successivamente ho eseguito una versione cinematograficamente ridotta al festival Hip Hop Connection di Pesaro il 18 Luglio. Poi ho montato un questo video che tenta di restituire l'effetto "panottico" del muro di 10 x 15 m. su cui è stato proiettato il flusso audiovisuale.
Commenti, impressioni e feroci critiche sono benvenut*.
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