martedì 24 luglio 2012

Hip Hop Connection 2012 - Reportage


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Di questo folle Hip Hop Connection che mi ha visto in giuria voglio ricordare ciò che non ho documentato:
- il culo abbronzato di Youval, sfacciatamente resuscitato nel cerchio del 3° giorno;
- lo struscio leninista tra Froz e le M.I.L.F. del 1° afterparty;
- la faccia dei Gamblerz dopo la sconfitta con Cima & Renato;
- il mio commento durante l'entrata di Bruce: "Pensa ad avercelo in giardino";
- la rosicata di Xisco, dopo la sfida con Elia (grande Elia!);
- lo "spostatevi dalle casse!" di Max M'bassadò, tormentone di quest'anno;
- sentirsi dire:"Bella la citazione a Fantozzi" e rispondere:"Veramente era Carmelo Bene";
- lo schianto di Mosè col pulmino di Hip Hop Connection;
- i gigioneschi uprock tra Dead Prez e Last Alive;
- il tizio che è entrato durante il turno dei Diamond Leaf e poi è fuggito;
- gli orecchini dilatatori di tutti i b-boy dai 19 anni in giù;
- la cazzo di pioggia.


§

Seguo HHC dal secondo anno di edizione, quando, diciottenne, partecipai ad uno dei miei primi battle: maglia arancione dell'Olanda e pantaloni acetati bianchi. Arrivammo ai quarti di finale, perdendo contro E.A.D. la storica crew di Monsa e Zinko che da organizzatori si concedevano ancora il lusso di partecipare (e spaccare). Correva l'anno 2002 e Monsa tirò ben 19 corone sul palco di Riccione.
Oggi, 9 anni dopo, Monsa è padre, il mio record di corone è fermo a 13 e sono in giuria a Hip Hop Connection, il contest più ambito e mai conquistato. Ogni anno, prima di HHC, è lo stesso dilemma: intensificare l'allenamento o rivolgersi ad uno psicanalista. Il campo di Pesaro ci è sempre stato avverso e  l'idea di giudicare bboy dal livello esageratamente più alto del mio non è confortevole.

Poi Piove. Si corre ai ripari come pulcini implumi. L'orda che seminava il terrore fra i possessori di velocipedi pesaresi, quest'anno pare una comitiva di pensionati di ritorno da una gita in kossovo. "Pochi ma buoni" si dice in questi casi, ma "i pochi" non sono per niente buoni, bensì cattivi aka col pepe al culo. Lageat (o come diavolo si scrive!) e Bruce (la versione hiphoppara di Naruto) inceneriscono gli avversari, sciolgono il pubblico e congelano noi della giuria ("È troppo, me ne vado!" - disse Yaio rivolgendosi al creatore). Stile, improvvisazione, skills, presenza scenica, estro: quei due trascinano i Momentum (Portogallo) anche nella vittoria del crew vs crew che IMHO invece era tutta dei Predators, russi di pelle e di palle.

Purtroppo la teoria, la pratica e soprattutto il metodo di giudizio non aumentano proporzionalmente con l'esperienza di un bboy. Molti sono bravi a ballare ma hanno scarsa cognizione del proprio "logos" danzereccio, altri arzicocolano maestose teorie ma nella pratica sono grezzi artigiani (tipo me, sig!), altri ancora ballano e parlano bene, ma al momento del giudizio, li vedi appollaiati su una sedia senza un appunto, senza sguardo. In un contesto come quello di HHC (ma forse in tutti), il rispetto è biunivoco: anche i giudici devono rispettare i bboy partecipanti e per farlo devono assumere un atteggiamento e un metodo serio per non mandare sprecate skills e particelle di ossigeno altrui.

Detto ciò, spero che il prossimo anno Hip Hop Connection sia più assolato che mai. Non un evento di bboyxploitation (Chrystelle e Monsa sono ormai dei "dirty thirty's", è chiaro che non lo fanno nè per soldi nè per visibilità in una scena popolata da squattrinati adolescenti) ma un evento di bboynation, che davvero diriga la fòtta annuale della nostra comunità. Non lasciamocelo scappare: aaaaight!


PS: presto online 12 min. di video-delirio con la sfida Nord Italia vs Sud Italia. Stay tuned!

2 commenti:

  1. Smogone:Purtroppo quest'anno mi è stato impossibile venire e tutti me ne hanno parlato stra bene, spero di riuscire ad esserci il prossimo anno. Nella sfida hai spaccato! Peace

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  2. Grazie Giuseppe,
    per la giuria e per il tuo reportage.
    Le corone, tuttavia, non erano 19 ma solo 13. Le puoi vedere qui al minuto 1,20:
    https://vimeo.com/14477716
    Ad ogni modo erano fatte con entrambi i menischi del ginocchio sinistro rotti e questa cosa costituisce, decisamente, una attenuante in mio favore. Mi operarono a settembre e divenni Simonetta per sempre. No, forse, non andò proprio così...

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