Ad ottobre, presso l’inosservato lungofiume all’ombra del Ponte della Musica, un manipolo di b-boy e b-girl hanno posato le chiappe in circolo e iniziato a...parlare. L’incontro si è svolto all’indomani del Raw Muzzlez Anniversary, un evento volutamente “clandestino” che una volta all’anno tramuta la monotonia del sottoponte capitolino in un’arena di scontro fra i più agguerriti/e street dancer, da Roma e dintorni, fino a Bari. Seppellite le asce di guerra, il pomeriggio seguente i Raw Muzzlez hanno convocato le crew e i personaggi di spicco della scena romana, per un confronto vis-a-vis incentrato su una domanda da un milione di dollari: come si ri-costruisce una scena? Nonostante la domanda avesse potuto dare spago a masturbazioni a quattro mani sui “bei tempi andati” o a fenomeni di caccia alle streghe in nome del “Da Real”, tutto ciò è morto sul nascere e la discussione, spesso imbizzarrita e condotta a briglie sciolte, ha dato dei risultati molto concreti e che tenterò di organizzare. Quello che segue è il frutto del primo ragionamento collettivo svolto dalla comunità di breaking di Roma e, a memoria personale, la sua prima dichiarazione di intenti scritta.
venerdì 21 novembre 2014
domenica 9 novembre 2014
Interstellar: Umano troppo (post)Umano
Ieri ho riesumato un vizio seppellito da tempo: andare al cinema da solo. Galvanizzato da un ciclo anarchico di proiezioni casalinghe composto da Evangelion 3.0, Johnny Mnemonic, Hellsing, Gravity e Robocop (quello del 1987) sono salpato in direzione del cinematografo a me più prossimo per visionare Interstellar. In questo film, Christopher Nolan, regista cult per aspiranti-tesisti di teoria del cinema, arruola Matthew McConaughey, attore cult per aspiranti-tesisti di fonetica anglo-americana e True Detective, e lo spara nello spazio per quasi 3 ore. Perché - #sapevatelo - il tempo è relativo. Siamo al cospetto del classico plot alla Nolan: (a) un tizio intraprende una missione per salvare il mondo; (b) il tizio scopre che il mondo non esiste; (c) lo spettatore non ci capisce più una mazza e (d) ah ma l'avevo capito fin dall'inizio! Inoltre, come ogni film-sullo-spazio che si rispetti, Interstellar cade nelle fauci di una categoria di cinefili che da anni lotta contro l'estinzione: i nostalgici di 2001: Odissea nello spazio, che vi spingeranno a raffazzonare acrobatici paragoni col conclamato film di Kubrick. Volente o Nolante. Così, infestato da frotte di cliché e caricato di investimenti libidici collettivi, Interstellar ha tutte le carte in regola per per seguire l'infamoso Batman: il ritorno del cavaliere oscuro nella tenda del Grande Capo #Estiqaatsi. E invece no. Questo BigMaConaughey di Nolan l'ho gradito, digerito ed espulso così:
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