1. Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita, arsa su la pianura sterminata nell'Agosto torrido, con il lontano refrigerio di colline verdi e molli sullo sfondo. Archi enormemente vuoti di ponti sul fiume impaludato in magre stagnazioni plumbee: sagome nere di zingari mobili e silenziose forme ignude di adolescenti e il profilo e la barba giudaica di un vecchio: e a un tratto dal mezzo dell'acqua morta le zingare e un canto, da la palude afona una nenia primordiale monotona e irritante: e del tempo fu sospeso il corso.
[Dino Campana, Canti Orfici, I. La notte.]
§
Si parte. Si parte in solitaria lungo la riviera con uno streetshow ispirato alla storia del cinema e un quaderno azzurro da riempire d'inchiostro. Un ultima scorta alla lista - manca qualcosa! - e si parte. Finalmente. Meditavo questa "uscita" da circa un paio d'anni, dopo un'estate passata a scrivere la tesi e l'altra a sceneggiare L'Ombra.