lunedì 16 gennaio 2012

L'Ombra - L'Approccio


Il b-boying non è semplicemente una danza. Equilibri, giri sulla testa, salti mortali - avete visto la “breakdance” in pasto a chiunque, in tutte le salse. Eppure non è la tecnica, ma l’approccio che conta. L’approccio. Il b-boying nasce come fenomeno sociale spontaneo: qualche ragazzino del South Bronx e tanta musica. A cavallo fra gli anni ‘60 e ‘70 organizzavano feste casalinghe (house party), poi scesero in strada con i primi block party e il fenomeno si diffuse a macchia d’olio.


Nasceva una subcultura, un movimento, una corrente artistica (?). L’hanno definita in diversi modi, quello più comune è Hip Hop. Una cosa è certa: la sua pratica non ha nulla di originale senza il proprio background culturale. Il cerchio, l’adattamento alle avversità (del pavimento come della vita), il confronto diretto con l’altro (il battle, la sfida), l’improvvisazione sulla musica dal vivo (il così detto freestyle). La pseudo-originalità delle tecniche è solo una conseguenza di tutto ciò. Peace, Unity, Love & Havin’ Fun diceva Afrika Bambaataa fra le strade del Bronx armato solo di vinili e giradischi.

Approccio. L’Hip Hop è approccio positivo alla risoluzione dei problemi. Attraverso il b-boying nel mio caso, ma non solo.

L’Ombra - in scena il prossimo 25/26 Febbraio - propone il b-boying in un contesto artistico che tiene conto di questo approccio. Come? Se volete ne parliamo.
Express to impress.

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Domanda: cosa vuol dire portare in scena le basi culturali del b-boying e non solo la sua tecnica? A quali ambienti artistici si presenta più adatto (cinema, teatro...ma anche letteratura, arti figurative ecc.)? Si può preservare una cultura anche proiettandola in un contesto “altro” rispetto a quello di partenza?

9 commenti:

  1. Dovremmo partire da un paio di cose chiave che dobbiamo comprendere.
    - Come è nato è parte della storia di questa cultura ma non rappresenta l'attualità.
    - Breakdance e Bboying si differenziano, nel messaggio che trasmetti ad altri che ti circondano. BBoy non è essere stiloso aver capito le forme dei passi, mentre Breakdancer è quello che spacca a fare tecnica(come dice Kamel e molti altri figli dell'america).
    BBoy è quello che trasmette la sua storia, la sua passione, e il suo sacrificio.

    Ora rispondo alla tua domanda.
    Riportare in scena le basi culturali dell' HIP HOP significhere un REENACTMENT di quel periodo e il posto piu adatto è il teatro.
    Mi è difficile immaginare una cosa che non ho vissuto, pero' a differenza della storia dove posso leggere da milioni di libri, dell'hip hop al momento attuale non ho letto neanche 1 LIBRO VALIDO.

    Roman Froz
    Bandits

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    1. Un libro valido e Hip Hop Can't Stop Wont Stop di Jeffe Chang. Ora disponibile anche in italiano. Dagli un'occhiata ;)

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  2. interessante,come sempre.
    Beh direi che l Hip Hop si è sempre trasformato,ha assimilato tanto,ma i risultati migliori,secondo me,gli ha dati quando a cmq assorbito,ma ha anche tenuto ben salde le radici..
    Se dietro un progetto del genere ci sono persone che conoscono l hip hop nei suoi aspetti allora,esso crescerà,l hip hop farà il centesimo piccolo passo in avanti.
    Il teatro,e come sai io ci lavoro,è una cosa dove l hip hop puo stare,ma sempre se portato in scena con coscienza di cio che esso è...


    BIG UP E MUCH RESPECT BROTHER NEXUS...


    SHAI OZM UZN

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  3. L'Hip Hop nasce dalla contaminazione. Afroamericani, portoricani, meticci, congas, djembè, timbales, vinili, giradischi, sintetizzatori, arti marziali, ginnastica, salsa, danze africane e caraibiche.
    La base culturale d'origine è quella del South Bronx degli anni '70 ma la cultura Hip Hop, o meglio l'APPROCCIO Hip Hop, diffondendosi in tutto il mondo si è intrecciato con le diverse culture di provenienza, contaminandosi ancora.

    Per me vivere la cultura Hip Hop in maniera autentica e inoltre diffonderla e preservala, non significa cercare di emulare i pionieri o mascherarsi come in una rievocazione storica, fingendo di vivere momenti o situazioni che non ci appartengono, significa utilizzare l'Approccio Hip Hop all'interno della propria vita, utilizzare le forme espressive Hip Hop per definire la propria identità, esporre le proprie idee e sottolineare le proprie origini e la propria storia…le proprie "basi culturali".

    L'Hip Hop vissuto in questa maniera può trovare spazio di espressione in qualunque contesto artistico, perché se l'approccio è autentico anche il risultato sarà autentico, permettendo così di mantenere saldi i valori culturali anche spaziando a livello artistico e creativo.

    Le tecniche sono fondamentali perchè permettono una maggiore capacità espressiva, vanno studiate a fondo e servono buoni maestri per impararle, ma per me, il cuore dell'Hip Hop rimane l'espressione individuale.

    FRIGO
    Stile Balneare / Pavimento Fertile
    Senigallia

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  4. A prescindere da quella che è la storia nello specifico della cultura Hip Hop (luoghi,persone,fatti,ecc...),credo che sia importante portare in scena, un giusto mix tra le arti che rappresentano questa cultura ma soprattutto il modo in cui queste riescono a trasmettere i "famosi" valori Pace, Amore, Unità e Divertimento,in modo da far capire agli spettatori che non si tratta di un arte fine a se stessa o alla competizione(come molti la interpretano al giorno d'oggi), ma di un vero e proprio movimento culturale, che consente la crescita artistica e personale di ogni individuo che si interessa seriamente a questo mondo, grazie a diversi fattori come la conoscenza di altri individui e di conseguenza di altre culture,abitudini,realtà, a volte completamente sconosciute a tutti noi.
    Riguardo a quale ambiente artistico sia più adatto credo che ogni forma di rappresentazione artistica abbia il suo modo per poter comunicare quello che si vuole accompagnata all'idea giusta, credo che sia più importante capire a quale tipo di pubblico si vuole mirare, mi sembra chiaro che a teatro o in una mostra di arti figurative ci saranno pochi ragazzi per esempio, a differenza magari di un cinema che raggruppa svariate fasce di età e di "classi sociali" (passatemi il termine),comunque credo sia una decisione che spetta direttamente all'organizzatore e alle possibilità/capacità che questo compete.

    RICO
    LAST ALIVE CREW / UZN

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  5. l'H-H si può proiettare ovunque, l'importante è come lo si fà in quel contesto come vieni parlato, recitato, scritto o disegnato; si manifesta attraverso chi lo esprime se lo fà in un modo........hip-hop diciamo :-)

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    1. Inserite almeno il nome alla fine del commento, tanto per conoscersi ;)

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  6. è arte, di conseguenza non ha confini, provare non basta, mettere in scena non basta, riscuotere applausi non basta, e ciò che l'artista stesso ha dato vita non è mai completo, soggetto a continue mutazioni e arrangiamenti.. si mettono in scena tante cose e non solo l'hiphop, si fondono insieme tante cose e non sempre con l'hiphop, direi che quel che conta, è il contenuto, e come lo si fa e propone, le tecniche per fare questo sono tante, e le chiavi..? lo stesso, in questo caso lo strumento è l'hiphop l'arte. Anche il genio ha bisogno di un maestro, questa è una tradizione imprescindibile, maestro di un fenomeno artistico è senza dubbio la tradizione, che ha origine nella cultura sul pezzo di terra sotto le scarpe, senza questa base d'appoggio, si parla di aria fritta, al contrario invece, in possesso almeno di tale garanzia, provare è una base minima delle responsabilità per chi decide di lanciare il messaggio. Una ciambella col buco o senza è solo questione di gusto, all'occhio di chi possa essere l'osservatore.
    Brancy Bpop

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  7. Grazie a tutti per i commenti. Provo a rilanciare:
    *tradizione, approccio, cultura, fusione, reenactment*...tanti spunti per ri-pensare L'Hip Hop.

    Io mi rifaccio sempre alla massima di Kool Herc: "It ain't about Keep it Real,it's about Keep it Right". La differenza fra "vero" e "reale" si risolve con l'esempio barthesiano della musica: non esiste una nota reale, ma solo una nota vera (sol, la, si etc.) che può essere suonata con infiniti strumenti.

    Ecco per me è questione di trovare le "note" e poi applicarle come meglio crediamo. Questo è un altro termine di "foundation": non una tecnica (il six step, il baby freeze etc.) bensì una metodologia per l'evoluzione.

    Esempi positivi: "La 25^ Ora" di Spike Lee. Non si parla mai di Hip Hop, ma trasuda da ogni inquadratura.

    Esempi negativi: spettacoli di "contaminazione" Hip Hop/Danza Accademica. Qui la tecnica HH è evidente, ma l'approccio è rimasto legato all'accademia (divisione fra pubblico/palco, pulizia dei movimenti, partitura coreografica).

    *Altri esempi concreti di opere d'arte di derivazione HH che vi hanno colpito in positivo/negativo?*

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