lunedì 25 maggio 2009

Ermeneutica del B-boying (part. 1)


Una morsa alla testa, aghi alle punte dei piedi, fronte madida: si chiamano "postumi". I postumi di un viaggio attestano che qualcosa in noi è cambiato. Scompaiono lentamente al ritmo dei nostri flashback che tentano di ricostruirne la causa. Cos'è che veramente ci ha cambiato?



Modello sperimentale di giudizio del bboy battle
(per un ermeneutica del b-boying)


Il b-boying è una disciplina frutto di una sub-cultura giovanile. Questo presupposto ci serve per evidenziare la sua natura altamente dinamica e disarticolata rispetto ad altre forme d'espressione "classiche" che fondano la propria struttura su canoni e leggi ben precise. Il b-boying d'altronte non si può definire nemmeno una forma d'arte poichè reinterpreta riti di passaggio sociali e culturali nella metropoli contemporanea. Senza capire il legame che c'è fra cultura, ambiente ed espressione artistica, non riusciremo a sviluppare un giudizio critico soddifacente.


Un b-boy battle è una competizione fra uno o più b-boy che si alternano ballando individualmente al centro di uno spazio delimitato. Al termine del numero di entrate o del tempo prestabilito, una giuria è chiamata a dare un giudizio che decreterà il vincitore.

Poter giudicare un bboy battle è determinato da tre istanze di fondo:

1. Il giudice deve avere una conoscenza critica della disciplina;
2. Il giudice deve avere un metodo di giudizio.


Analizziamo ora nello specifico ognuna delle due istanze per determinare un modello di giudizio globale.


1. Il giudice deve avere una conoscenza critica della disciplina.

La conoscenza della disciplina si articola a sua volta in 3 aspetti:
I. Tecnico;
II. Artistico;
III. Socio-culturale.


I. Tecnico

Per tecnico intendo la conoscenza dei principi base (e quindi tecnici) della parte del breaking definibile come "danza". Sono convinto però che questa capacità sia possibile solo ai b-boy. Ovvero a coloro i quali conoscano in prima persona la tecnica per eseguire determinati passi e mosse. La competenza tecnica è proporzionale al numero dei passi (e delle relative tecniche di esecuzione) conosciuti dal giudice. Tenendo presente che ogni b-boy tende a specializzarsi in determinati movimenti e passi, credo sia obbligatoria per tutti la sufficiente conoscenza dei passi base in ognuna delle macro categorie qui indicate:

1. Toprock (passi in piedi)
2. Footwork (passi con mani e piedi a terra compresi Go-down e Floorwork)
3. Freeze (blocchi del corpo in equilibrio)
4. Powermove (movimenti rotatori reiterati)



II. Artistico

L'aspetto artistico è forse quello più articolato e complesso. Per "artistico" intendo tutti quegli aspetti che, partendo dalla conoscenza della tecnica, conferiscono un fattore estetico-formale a questa disciplina. Il giudice inoltre sarà chiamato a riconoscere il grado di "artisticità" di un b-boy, rischiando sempre di cadere nel soggettivismo dell'interpretazione. E' necessario teorizzare alcuni principi per una vera e propria ermeneutica del b-boying:

A. Stile
E' la capacità di personalizzare la i propri passi, partendo dalla propria base tecnica. E' anche definibile come "originalità", ovvero come la capacità di inventare passi o sequenze di passi, mai visti in precedenza. Questo dovrebbe avvenire sempre in accordo con le tecniche base (ma anche con alcuni principi estetici del breakin che vedremo in seguito). Un b-boy può creare infiniti movimenti, che devono sempre appartenere al "b-boying". Come un cuoco che deve creare un nuovo dolce, egli può utilizzare tutti gli ingredienti e le tecniche di cottura che vuole ma alla fine deve rispettare due fondamentali principi: deve essere commestibile e deve essere "dolce". Così i passi inventati devono essere "commestibili" all'interno di un'entrata di b-boying. Questa competenza critica è molto difficile da ottenere e richiede a mio avviso molta conoscenza ed esperienza in prima persona. Una volta individuati passi e sequenze originali il giudice dovrà dare un giudizio anche in base al grado tecnico che queste evoluzioni richiedono, ma, come vedremo nell'aspetto B e C, dovrà tener conto anche della loro esecuzione all'interno dell'entrata.

B. Flow
Il flow (letteramente "flusso") è la capacità di eseguire e collocare i propri passi all'interno di un'entrata. Il flow ha molto a che fare non solo con la padronanza della tecnica ma anche con lo stato d'animo di chi la esegue. Nella danza viene solitamente definita "espressività". Nel b-boying è qualcosa che si lega al livello di esecuzione della tecnica (la cosidetta "pulizia dei movimenti") ma anche all'energia, all'impatto, alla presa emotiva che essa suscita in chi guarda. In realtà un b-boy che ha molto flow, riesce ad instaurare un legame bi-direzionale con gli spettatori e trasmettere la stessa carica emotiva che egli mette nell'eseguire le propria routine. L'effetto "materiale-esterno" di una buona sessione di breakin è dato anche dalla componente "emozionale-interna" del b-boy. Il bravo giudice è in grado di cogliere questo fremito emotivo che determina un esecuzione dei passi solitamente fluida, densa, dinamica. D'altro canto, un'esecuzione tecnica risultante dalla semplice sommatoria dei singoli passi non sarà efficace. Mettere "flow" è come mettere una moltiplicazione fra un passo e l'altro. Non avere flow invece signifca semplicemente sommare una serie di passi. Seguendo questo paragone matematico, in alcuni casi combinare meno passi con maggiore flow risulterà più efficace che "sommare" un maggior numero di passi.

C. Costruzione dell'entrata
Questo criterio è molto importante sia in relazione al "flow". Costruire bene un'entrata significa amalgamare i diversi passi per evitare un effetto discontinuo. Durante un entrata il flow si può guadagnare ma anche perdere. Spesso il grado di flow è oscillante poichè determinato dalla scarsa costruzione dell'entrata. Nel breakin "classico" (old-school) l'entrata era costruita secondo quattro principali momenti:

1. Toprock
2- Go down
3. Downrock
4. Freeze-chiusura

Questo modello ci aiuta anche a capire come alcuni tipi di passi siano stati creati esplicitamente per essere eseguiti in determinati momenti. L'estetica del breaking nasce da una sorta di necessità pragmatica. Il toprock, ad esempio, serviva anche per farsi spazio fra la folla ed aprire il cerchio. Ora questa come altre esigenze non ci sono più (soprattutto in caso di competizioni) e anche l'estetica ha guadagnato più respiro (si può fare toprock anche "sul posto" e non c'è bisogno di sbracciare!). I principi di costruzione classici possono essere riformulati ma una certa struttura, a mio avviso, deve esserci. Qui il giudice deve essere un falco! Poichè, paradossalmente, la struttura più efficace deve anche essere quella più "invisibile". Il b-boy che conferisce organicità alla sua entrata è anche quello che nasconde i momenti di cui è internamente composta. Come ogni uomo ha uno scheletro che sostiene il proprio corpo, così il b-boy agisce seguendo una struttura che non si vede, ma che regge il proprio "flow". Con questo non voglio dire che ogni b-boy debba prepararsi un "piano d'azione" ogni volta che entra nel cerchio. Al contrario! La struttura deve essere un metodo non un fine. Deve essere assimilata all'interno dello "stile" e del "flow" del b-boy in modo che egli possa ballare nel più alto grado di libertà. Il fliure del fiume, quando avviene all'interno di un canale, è potente e dona vita alla natura circostante, mentre quando straripa, la sua forza si disperde e diventa palude. La costruzione dell'entrata è ciò che distingue un b-boy maturo da uno alle prime armi. Anche qui vale il discorso della differenza fra la "sommatoria" e la "moltiplicazione". Conferire senso ad un'entrata mediante una struttura coerente con la musica e il tipo di passi da eseguire, concorre a moltiplicarne l'organicità e l'efficacia. Spezzare l'entrata in "momenti" equivale a concepire il totale come la somma delle parti in un'arte la cui bellezza, come nell'architettura, può essere colta solo nella sua visione globale.


D. Ripetizione dei passi
Questo è il punto più semplice. Chi ripete dei passi o sequenze di passi ultilizzate in precendenza deve essere penalizzato nel giudizio critico (rimandiamo la spiegazione di questo principio nella parte relativa agli aspetti culturali).

E. Emulazione dei passi altrui
Anche questo punto appare facile, ponendo il presupposto che il giudice abbia una visione ampia del panorama del b-boying mondiale. Il copiare un passo altrui (biting) è sempre stato considerato un vero e proprio atto di furto nei confronti dei b-boy copiati. Si noti che copiare è differente da prendere spunto. Chi copia esegue "alla lettera" determinati movimenti e li esibisce platealmente, magari allo stesso momento dell'entrata in cui li ha visti fare per la prima volta (es. copia un go-down e lo usa nella parte di "go down"). Il caso di biting dovrebbe rappresentare uno dei casi di penalizzazione più grave poichè intacca tutti e 4 gli aspetti del breaking sopra indicati.

F. Musicalità
Questo è un altro aspetto su cui vale la pena fare la massima attenzione. Cosa vuol dire essere musicali? Seguire l'andamento musicale o anadarne in opposizione? C'è da dire che mai come oggi, i b-boy conferiscano grande attenzione nell'eseguire i passi in relazione alla musica. In passato si concentravano nel seguire i breaks (il ritmo) e si poneva scarsa attenzione nei riguardi delle altre componenti di cui una base è composta. Non ritenendomi un esperto musicologo, ritengo importante porre l'attenzione almeno su alcune principali proprietà delle canzoni che ogni b-boy dovrebbe conoscere:

1. Ritmo
2. Melodia
3. Armonia
4. Parole (quando ci sono)

Queste 4 proprietà concorrono a creare il cosidetto "groove" di una canzone (che si avvicina al concetto di "flow" nella danza hip hop) e devono essere tenute in considerazione da chi voglia interpretare originalmente una determinata base. Anche qui parliamo di "originalità"! Non basta dunque seguire i macro-movimenti di una base e bloccarsi (magari con un freeze) in presenza di accenti musicali o pause. Non è sufficiente ripetere una sessione di passi (magari un 3-step o uno swipe) in attesa di eseguire una freeze quando la musica si interrompe. Eppure questo approccio è il più diffuso e un giudice competente dovrebbe rendersi conto di questa tendenza quando osserva un b-boy ballare. Essere musicali dovrebbe voler dire interpretare originalmente ognuna delle 4 proprietà di una canzone mantenendo alto il proprio flow e conferendo massima organicità alla proria entrata (v. "Costruzione dell'entrata"). In paritcolare bisogna dare la massima attenzione al beat (ritmo) sui cui si fonda tutta la musica hip hop e da cui prende il nome il b-boying (i b-boy ballano sui breaks dati dal loop di serie di beat a percussioni). Deve essere ascoltato, dissociato in tutti i suoi elementi e interpretato, poichè non tutti i beat sono uguali nonostante tutti rispettino la partizione in 4/4 (il walzer ad esempio segue quella 1/3). Insomma oltre al classico "bum-cha, bum-cha" esiste anche il "bum-cha, bum-bum cha" o il "bum cha-cha, bum-bum cha".

[continua...]



[Cos'è'è che veramente ci ha cambiato?]
E' l'itinerario, non la mèta del viaggio. E tutta quella serie di immagini, odori, presentimenti ed ostacoli che abbiamo collezionato nel tragitto. Loro hanno generato i "postumi". Loro, silenziosamente, hanno agito riscrivendo il nostro corpo.

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