martedì 31 marzo 2009

G r a n T o r i n o


Vado al cinema con mamma. È una grigia domenica pomeriggio qui a Terni. Il pubblico di mezza età sfrigola commenti, ma io sono al sicuro, con la testa appoggiata alla sua spalla.


“Sai almeno contare?” – domanda con ieratica ironia il vecchio Walt Kowalski al giovane imbranato Thao. Ha tentato di rubare la sua adorata Ford Gran Torino del ’72 e ora deve rimediare aiutandolo in casa. Presto il suo cinismo rugoso si scioglierà. Possibile che si senta più vicino a dei “musi gialli” che ai propri figli? La guerra ha reso Walt un estraneo. L’acerbo padre Janovich gli offre parole di salvazione. Walt le accartoccia come lattine di birra vuote, ma forse ne assorbe le esalazioni. Se la vita continua dopo la morte, la morte può iniziare anche prima che finisca la vita? Clint Eastwood ci confessa di si.

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