Domenica 19 Gennaio alle ore 18.00 presso il csoa Spartaco (Via Selinunte 57, Roma-Tuscolana) L come Alice inaugura il 2014 con uno spettacolo + aperitivo all'interno di uno dei luoghi più rappresentativi del Quadraro. Spartaco, lo ricordiamo, ci ha ospitato in queste lunghe settimane di preparazione e dopo la trasferta autunnale al Teatro Le Sedie, siamo finalmente pronti a giocare in casa. Di seguito il testo di presentazione di questo allestimento teatrale. Spargete la voce.
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"Siate rapidi anche stando sul posto!" - diceva quella coppia di filosofi.
Non piantate radici, radicalizzate. Iniettate, muovetevi, siate un vapore nella prateria, un lampo senza spada: il sorriso del gatto, senza il gatto. E cose del genere...
L come Alice è un progetto transmediale di teatro, videoarte e mediattivismo. Assume la forma di uno spettacolo di circa 50 minuti ispirato al personaggio di Alice nel paese delle meraviglie. Non esiste trama. Si parla tanto e non si dice niente. Si ride, e si vedono molti film, fotografie e fantasmi. Poi finisce. È un non-senso, lo spettacolo.
Cos'è un non-senso, in senso pratico? Non è niente, ma ci serve. Sì perchè il non-senso è questo evento che non ti spieghi, che ingaggia una lotta interpretativa: affascinante quanto paurosa. Se io scrivo la parola "grasbürganuto", tu (giustamente) non ci capisci una mazza. Eppure, intorno a questo vuoto intepretativo, può nascere un lavorio mentale, una pratica collettiva, evocando desiderio e piacere. E alla fine, magari, un senso lo troviamo pure. Siamo malati.
All'alba della riproducibilità tecnica, in Francia prima e in Inghilterra poi, lo spettacolo più cool consisteva nel proiettare sagome di fantasmi e demoni all'interno di stanze e teatri lugubri. La fantasmagoria, così venne chiamata, è questa forma di spavento partecipato che richiede una predisposizione al piacere visuale ma impone un raziocinio traballante. È intorno a questo disequilibrio se la fantasmagoria prima, e il cinema dopo, riscuotono successo. "Optical Illusions and Mechanical Pieces of Art": Dominare la natura con la tecnica, per evocare il sovrannaturale con le immagini: un non-senso. Lewis Carroll, lo scrittore di Alice, organizzava proiezioni fantasmagoriche per i suoi giovani lettori. Amava strabiliarli con pupazzi meccanici, giochi di magia, indovinelli. E amava immortalare questi istanti incantati, questi non-sensi, attraverso le fotografie. A centinaia. Carroll cercava "l'immediato", sosteneva un vecchio attore salentino. L come Alice collauda attimi di non-senso: provate a pizzicarne qualcuno e costruirci sù qualcosa.
Per concludere: un teatro militante è per forza un teatro politico? A militare sono le persone, ma se fossero anche le forme, le storie, gli immaginari? Nell'epoca della digitalizzazione vernacolare, la messa in scena è transmediale, è interattiva, è performativa di default. L come Alice lo sa. Ecco perchè non è uno spettacolo, ma una coscienza collettiva che diviene stimolo per la sovversione delle regole della scacchiera, dell'infallibilità dell'Io e della linearità del tempo. E il contenuto politico, se ne ravvisate alcuno, parte da questo schianto di forme assolutamente popolari, divertenti, superficiali. Siate seri pur continuando a ridere.
E sì, pensiamo che ci sia un modo per incantare le folle senza livellare l'estro, per rivolgersi alle moltitudini senza trasformale in masse, per educare senza insegnare nulla.
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Info e contatti:
Facebook: L come Alice ♕
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