venerdì 17 giugno 2011

Teatro Valle Occupato

Nel 1727 nasceva il Teatro Valle - il più antico di Roma - oggi occupato. Occupato da un comitato che dice no alla "fine" e lo fa nei tempi e negli spazi che vuole lui. Si parla di lotta, disobbedienza, rivoluzione culturale. Rivoluzione. Sul web si fa l'esegesi delle rivoluzioni nordafricane, ma è in luoghi come il Valle si effettuano. Di giorno ci si organizza, di sera si va in scena. In tanti sono già intervenuti (Franca Valeri, Andrea Camilleri, Silvio Orlando, Elio Germano) e ora si vocifera su Sabina Guzzanti e Benigni. E' il caso di farci un salto, che ne dite?

Proprio ieri Camilleri ha detto che il Valle è un "luogo d'incontro culturale" che spaventa i potenti. Un "luogo", in matematica, è l'insieme di tutti e soli i punti del piano che hanno una determinata proprietà (es. il cerchio, l'iperbole). E' ora di sentirsi "iperbolici" nelle due accezioni del termine: la prima, dal greco "esagerazione"; la seconda, dalla geometria come lo status dei punti per cui la differenza fra i due fuochi è equidistante. La rivoluzione culturale è un movimento asintotico (divergente verso spazi infiniti), ma capace di collegare i soggetti rivoluzionari proprio tramite questa differenza. Divergere fisicamente per convergere temporalmente. La vera rivoluzione si prende i tempi che vuole. Ecco perchè un luogo non è mai solo un semplice spazio. Ecco perchè il Valle va occupato. Keep on struggling!

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