Siamo arrivati al quinto capitolo di BWA (Breakers With Attitude) il seminario di B-boying che sto guidando dallo scorso Ottobre. Una decina di temerari b-boy e b-girl hanno intrapreso questa avventura didattica - la prima nel suo genere - e i risultati cominciano a germogliare. Dopo i primi quattro capitoli dedicati principalmente alla tecnica, come da programma abbiamo inaugurato il laboratorio dedicato al freestyle. Poichè, come zulu b-boy e come persona, credo che la conoscenza (knowledge) debba essere trasmessa pubblicamente, riassumo qui di seguito le domande e le risposte che ci siamo dati nel corso della lezione.
1) Cosa seguire della musica?
- Ritmo (la suddivisione del tempo musicale in misure regolari. Es: 1,2-1,2.. oppure 1,2,3-1,2,3);
- Beat (la "messa in suono" del ritmo attraverso accenti musicali. Es: il classico "bum-bum-cha");
- Melodia/Armonia (insieme di suoni in accordo con il ritmo. Es: trombe, chitarre, fiati).
Esercizio: provare ad eseguire un freestyle seguendo a turno una sola componente musicale (Ritmo, poi Beat, poi Melodia). Successivamente cercare di seguire due o tre componenti contemporaneamente (Ritmo+Beat+Melodia).
2) Come seguire la musica?
La risposta è ovvia: come vi pare! Basta saper sfruttare al meglio i propri passi, lavorando su:
- livelli (lo stesso passo fatto in piedi, poi a terra. Per il breaking i livelli sono tre: toprock, footwork, floorock);
- velocità (medesimo passo rallentato, velocizzato, segmentato);
- ripetizione (medesimo passo ripetuto più volte);
- verso/direzione (medesimo passo eseguito in verso contrario o rivolto in diverse direzioni. Nel B-boying è molto efficace su passi rotatori);
- personalizzazione (modificare il passo di partenza cambiando la posizione delle mani, della testa, delle gambe...come modificare un vestito o pimpare un automobile).
Esercizio: scegliere una rosa di 3 o 4 passi base ed esercitarsi nel freestyle seguendo le direttive sopra elencate.
3) Quali passi utilizzare?
Ancora una risposta ovvia: quelli che vi pare! Ma attenzione, bisogna sempre tener conto dei fattori ambientali come:
- area (grande? piccola? fredda? afosa?);
- pavimento (troppo scivoloso? troppo attrito? in pendenza? Usare il cervello: uno slide sull'asfalto potrebbe non essere la soluzione migliore, viceversa, una mossa aerea su una superficie ben solida potrebbe facilitare la spinta);
- musica (lenta? veloce? ma soprattutto, quale genere? L'arte di selezionare e adattare i passi e il freestyle alla musica richiede grande studio);
- contesto (siamo ad un party? un battle? un cerchio? uno show? che gente c'è intorno a me? E' il contesto che crea l'energia).
4) Quali strategie utilizzare?
Un apparente paradosso dato che parliamo di improvvisazione. Ma nella street dance il freestyle è un paradigma culturale non solo una modalità espressiva. Attraverso di esso ci relazioniamo con gli altri, comunichiamo, quindi è bene capire dove vogliamo andare a parare con la nostra performance. Una cosa è certa, quando si fa freestyle si cerca di dare il meglio di sè, cercando di risultare padroni della situazione. Non si tratta di esercitare una supremazia sugli altri, ma di dare energia per riceverne altrettanta ed infuire positivamente sul contesto di partenza. Per fare questo, alcune strategie:
- frequenza (trovare un modo per risultare sempre "presenti". Nel cerchio una strategia è quella di fare un'entrata ad ogni brano musicale);
- velocità (che andamento hanno le mie entrate? brevi ma d'impatto o lunghe ma di medio profilo? Spesso si crea più energia con entrate brevi, altre volte è meglio prendersela comoda per sfruttare al meglio la musica);
- accelerazione (posso cambiare il "livello energetico" del contesto in cui mi trovo? Certo, sfruttando il contesto a mio favore. Se la situazione sembra "moscia", aumenterò le entrate di impatto. Al contrario, se tutti vanno forte, sarà bene ristabilire un pò di calma con un'entrata più lunga e musicale);
- messaggio (cosa voglio dire agli altri? Qual'è il mio personaggio, la mia attitudine di oggi? Voglio farmi nuovi amici? Allora sorriderò e inviterò un altro ad entrare dopo di me. Voglio sfidare qualcuno? Allora alzerò il livello e ballerò guardando in faccia il mio antagonista. Voglio divertirmi e basta? Voglio farmi notare? Voglio mettermi alla prova? E' il contesto che crea l'energia, ma sono io che creo il contesto).
Questo è quanto. Rimango disponibile per domande e critiche. Si tratta di un'abbozzo di guida che può e deve essere ampliato personalmente. Non è questione di talento, è questione di studio, di metodo, di confronto. BWA è soprattutto questo: un gruppo - e non mi riferisco a quello di "Facebook" ;)
Love you !!
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