sabato 19 marzo 2011

Afrika Bambaataa a Roma

La maglietta da muratore stropicciata. Il ghiaccio sciolto nel rum. E lui. Ingollo l'ultimo sorso della miscela e la testa ricomincia ad oscillare. Sul timido legno del Circolo degli Artisti si consuma la prepotenza di un beat. Il break-dannato-chi-non-c'era-beat di Afrika Bambaataa. Dopo una serata fiammeggiante in quel di Firenze e prima di approdare in Puglia, Bam - baby giant - suona a Roma per 3 ore di fila. Placido come un neonato in culla, la sua musica corrode inesorabile ogni briciolo di negatività scatenando quel putiferio emozionale volgarmente detto "havin' fun". 

Omega Zulu Maasai & Bambaataa
A 16 anni diventa il warlord dei Black Spades, una delle gang più agguerrite del South Bronx. Poi il viaggio in Egitto, in Africa, le origini dell'umanità. Qualcosa cambia e Bam è uno dei promotori del trattato di pace fra le gang stilato nel 1972. "L'uomo che vive due vite simultaneamente" - come disse il padre dello strutturalismo Claude Levi-Strauss - "una come uomo nella storia e separatamente come mito oltre la temporalità". Bambaataa, il fondatore della Universal Zulu Nation. Bambaataa, quello di "Peace, Unity, Love & Havin'fun!". Bambaataa, quello che ha detto "si" affinchè anche in Italia, finalmente, prenda il via il primo capitolo ufficiale Zulu. Stringerli la mano è bastato per conoscerlo da sempre. Quando sei in sintonia con una persona le parole diventano un intralcio. Mi è bastato dire:"Thank you for everything".

Omega Zulu Maasai è il nome del nuovo capitolo italiano, che speriamo rappresenti davvero un voltare pagina  al medioevo culturale in cui siamo stati impantanati. Ci abbiamo messo 4 anni e senza Carmen (aka Leva57 aka la nostra coordinatrice aka una donna) non saremmo arrivati al traguardo. Oggi siamo in molti ad aspettare l'ufficializzazione che avverrà non appena Bam rientrerà a NYC per compilare le ultime scartoffie, ma se penso a 4 anni fa, alle nostre facce timide dietro a un tavolo o sopra a un palco a presentare un progetto morto (apparentemente) 10-15 anni prima - beh - posso dire di essere orgoglioso.

Peace a tutti i bboy e le bgirl intervenute a ballare sul palco e soprattutto a coloro i quali hanno infiammato il cerchio e il pubblico per tutta la notte, nell'ombra, nello sporco. 
That's real b-boying, don't forget.


Stamattina mi sveglio con una collana di perle al collo e il mio telefonino che segna il primo gennaio del duemilasette. Ho pensato di aver fatto un viaggio indietro nel tempo e di essere tornato nella data sbagliata. Negativo. Sono stato ad una festa stile anni'20 e nel gettarmi a letto il telefonino è volato in aria rompendosi in mille pezzi scintillanti - bling,blong,sblind - buio. 
Sorry for the desaparecidacion honey!  

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