lunedì 24 gennaio 2011

Tecniche Perfette B-boying

Tecniche Perfette B-boying
Finale Nazionale
23 Gennaio 2010
Felt Club, Roma

Vincitori Kids: Panda e Lil Vale
Vincitori B&C: Rohan e Dany
Vincitori TP: Kacyo e Walrus






Chi è stato ieri al Felt Club lo sà. Fuori temperatura sotto zero, dentro oltre trenta gradi e umidità alle stelle. B-boy e b-girl si sono dati battaglia per aggiudicarsi i premi messi in palio alla finale nazionale del Tecniche Perfette B-boying 2011. Marchio di garanzia nella scena Hip Hop nosrtana, il Tecniche Perfette B-boying segue lo stesso iter dell'omonimo contest di freestyle rap: selezioni regionali durante l'anno, e finale nazionale con i vincitori di ogni tappa. A differenza del contest di freestyle che prevede sfide 1vs1, il TP B-boying è un 2vs2 che ha visto fronteggiarsi ieri 8 coppie in rappresentanza di Sardegna, Sicilia, centro e nord italia. 

Chi è stato ieri a Roma lo sà. Oltre al main event che ha visto in giuria Lamine (Vagabonds, Francia), Nathan (Second To None, UK) e Cima (Rapid Soul Moves/Bandits), si è svolto un Kids battle 2vs2 e l'atteso Bonnie&Clyde, sempre un 2vs2 in cui ogni coppia è formata da un b-boy e una b-girl (da cui la citazione ai due famigerati criminali). Per il Kids, la vittoria (un po' scontata) è di Pandah e Lil Vale, mentre per il B&C portano a casa il trofeo i "veterani" Rohan e Dany in finale contro Sick-Al e Lady Di (Livin Dead Army). Nel frattempo tanti cerchi e uno showbattle: Dalshim (Livin Dead Army) vs Maiki (Flavour Kingz), che fomenta il pubblico come un fiammifero in un ghiacciaio. 

Chi è stato ieri al Tecniche Perfette lo sà. Il clima, quello atmosferico, non ha certo aiutato i nostri b-boy e b-girl, alle prese con spazi angusti e anidride carbonica stile miniera di carbone. Ma è nello spirito del b-boying l'arte di "arrangiarsi", di sfruttare al meglio le avversità del contesto, di tirare la maglietta del vicino lamentoso e dire:"shut up and dance!". In questo, Carmen "Leva57" e Simone "Serio", organizzatori dell'evento, ci azzeccano in pieno e portano al giusto climax un percorso che li ha visti impegnati per più di un anno (la selezione romana risale al Dicembre 2009). 

Chi è stato fino all'ultimo lo sa. Nonostante lo slittamento iniziale rispetto alla tabella di marcia, alle 23 circa l'evento si è concluso puntuale con la vittoria di Kacyo e Walrus (De Klan) in semifinale su Yaio e Boogie (Ormus Force, Sardegna) poi in finale su Nagasaki e Ash (S.E.B.P., Brescia). A loro il primo Tecniche Perfette B-boying della storia. Poi in fretta e furia si smonta tutto, ci si riveste raccattando asciugamani e polsine sudate. Il quartiere sarà invaso da profughi b-boy in attesa di collocare la propria sera ta romana. Chi era a San Lorenzo lo sà.

Per chiudere, spendo due parole sui rumors che hanno preceduto e accompagnato l'evento nei riguardi del costo dell'ingresso (10€ per partecipanti e non). Se da un lato, i costi per ospitare un contest nazionale/internazionale di b-boying senza sponsor esigono il dazio minimo dei 10€, dall'altro un'agevolazione nei confronti degli outsiders (genitori, accompagnatori, curiosi) potrebbe essere una buona soluzione per ammortizzare le spese e aumentare il numero degli spettatori. Il problema si pone nel definire questo tipo di pubblico per delimitare i criteri di riduzione del biglietto (non basta dire:"entro solo per dare un'occhiata"). Ricordo che il "nostro" ambiente è ancora il più spartano del dance-system, dove in alcuni casi, l'iscrizione per un contest coreografico di "Hip Pop" arriva anche a 25€ a partecipante + quota d'ingresso per i genitori che rimane sempre sui 10€. Non regge, come è successo, nemmeno accusare l'organizzazione di vendere la presunta "genuinità" della cultura Hip Hop: l'arte e l'intrattenimento di qualità hanno un costo che va coperto e anche gli EPMD (non proprio dei commercialoni direi) intitolarono il proprio album "Business is Business". Per lo meno finchè ci sarà il Capitalismo. You know what I mean?  


Il Papa ha detto: "Nella ricerca di condivisione, di 'amicizie' ci si trova di
fronte alla sfida dell'essere autentici, fedeli a se stessi, senza cedere all'illusione di costruire artificialmente il proprio 'profilo' pubblico". Il suo "profilo pubblico" invece vi sembra "fedele a se stesso"? Voglio dire, uno che va in giro con mantelli dorati e cappello a punta mi pare anni luce  di distanza dal modello "tunica-sandalo annozero" del suo predecessore. Boh, sarà che per me il bello del "virtuale" è proprio quello di mettere in scena una parte di quello che siamo e che nella nostra vita "autentica" ci è impedito essere. Come dice Zizek:"We need the excuse of fiction, to stage what we truly are". Queste si, parole sante.

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