Così dopo il sudatissimo 30 all'esame di Teorie dell'Immagine, passo dalla desolante Garbatella alla caramellosa Piazza Navona. C'è poca gente, che si mischia col turismo gelataresco e la perplessità degli stranieri. Ma più che la quantità, mi preoccupa la qualità delle persone: sempre le stesse. Incontro più conoscenti e visi noti a piazza Navona che al mercato sotto casa. Pochi ma buoni. I "soliti buoni".
Ho cercato di documentare quel paio d'ore in piazza. Ecco il mio breve reportage.
Ho cercato di documentare quel paio d'ore in piazza. Ecco il mio breve reportage.
Domani ho l'ultimo esame della mia carriera universitaria sul Nuovo Cinema Italiano (anni '90-2000). Sono perplesso. Rivedo Caro Diario (1992) e Aprile (1998) di Nanni Moretti ed è tutto ancora là, meno opaco, più ottuso che mai: il conflitto di interessi, la crisi della sinistra, il cinismo...il cinismo! Ancora sguazziamo nella pratica masturbatoria della critica ideologica e (ahimè) i miei amici alla soglia dei trenta iniziano a rievocare una sorta di memoria della pubertà paradisiaca intasando Facebook con gruppi sugli anni novanta. Al gruppo dei "Noi che..." mi dissocio morettianamente scrivendo: "Voi che...siete nostalgici (di cosa? della Nintendo e Beverly Hills?!). Io oggi sono uno splendido ventiseienne!".
Avevamo da poco riguadagnato l'espressione "Forza Italia" ma dopo la disfatta in Sud Africa è tornato un tabù.
Contro la vergogna-bavaglio concediamoci almeno un "Italia, Forza!"
Avevamo da poco riguadagnato l'espressione "Forza Italia" ma dopo la disfatta in Sud Africa è tornato un tabù.
Contro la vergogna-bavaglio concediamoci almeno un "Italia, Forza!"
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