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Lo spettacolo si lascia sfogliare come un origami. La scenografia, come l’Italia, è un grande puzzle metamorfico in cui sesso e istituzione giocano un ossessivo nascondino. Si sviluppa la dimensione del triangolo equilatero, della trinità, dell’insopportabile ma necessario rapporto a Tre. Si inizia con un menage a trois fra umanoidi androgini che si tramuta in trinità istituzionale per ribaltarsi in un triangolo sadico fra l’Imperatore e due escort che ricordano tanto le valchirie metropolitane di Sin City.
Ai Ragli piace accumulare: simboli, oggetti, nozioni, fluttuano durante l’intera ora di spettacolo e trovano forse poco tempo per fermentare come dovrebbero. Rimane evidente, e ci colpisce, l’immondezzaio informale (allegoria di quello mediatico) che si viene a creare al centro dello stage su cui prima iconeggiava la sagoma del Bel Paese. Il massimo dell’istinto (il sesso) si mischia col massimo del rigore (la legge). Rosario Mastrota mette in scena il potere come violenza e il sesso come convenzione.
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L'imperatore
Spettacolo liberamente tratto da "Nuovo Ordine Mondiale" di H. Pinter
con
Mauro Conte
Desirèe Cozzolino
Laura Garofoli
Rosario Mastrota
Nicola Canal
adattamento e regia
Rosario Mastrota
con
Mauro Conte
Desirèe Cozzolino
Laura Garofoli
Rosario Mastrota
Nicola Canal
adattamento e regia
Rosario Mastrota
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