sabato 4 agosto 2012

Ciak si brekka! - Streetshow Tour 2012

1. Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita, arsa su la pianura sterminata nell'Agosto torrido, con il lontano refrigerio di colline verdi e molli sullo sfondo. Archi enormemente vuoti di ponti sul fiume impaludato in magre stagnazioni plumbee: sagome nere di zingari mobili e silenziose forme ignude di adolescenti e il profilo e la barba giudaica di un vecchio: e a un tratto dal mezzo dell'acqua morta le zingare e un canto, da la palude afona una nenia primordiale monotona e irritante: e del tempo fu sospeso il corso.
[Dino Campana, Canti Orfici, I. La notte.]

§

Si parte. Si parte in solitaria lungo la riviera con uno streetshow ispirato alla storia del cinema e un quaderno azzurro da riempire d'inchiostro. Un ultima scorta alla lista - manca qualcosa! - e si parte. Finalmente. Meditavo questa "uscita" da circa un paio d'anni, dopo un'estate passata a scrivere la tesi e l'altra a sceneggiare L'Ombra.

mercoledì 1 agosto 2012

Breaking Bad 5 - la Stregoneria oggettiva degli oggetti inutili

«Hail to the King!» - Il re Bianco è tornato, e come il più sanguinario dei Macbeth è pronto a difendere il Suo regno a tutti i costi. Breaking Bad è una serie: più invecchia, più migliora. Ne ha fatta di strada Walter, da quando  "cucinava" meta-anfetamine in un camper nel deserto per pagarsi la dialisi. Breaking Bad: Shakespeare ne andrebbe fiero. Non chiamatelo quindi "cinico", ma stoico. E nemmeno grottesco, ma kafkiano. Breaking Bad si avvicina sempre più pericolosamente alla letteratura, sfoderando inquadrature e scenari costruiti a regola d'arte e puntualmente pervertizzati.

Michael Slovis, storico direttore della fotografia della serie, è stato promosso regista del primo episodio, scritto nuovamente dal pugno dell'ideatore Vince Gilligan. Amo Breaking Bad per l'uso  della fotografia.  Non solo come mezzo di accompagnamento della narrazione, ma, citando Antonin Artaud, come "stregoneria oggettiva", disciplina autonoma per la circolazione/creazione del senso. Certamente il nero e il rosso che accompagnano Walter, come il viola di Marie, si prestano ad una lettura "simbolica" (il nero come lato oscuro e il rosso come presagio di sangue, il viola come l'ambigua cleptomania della moglie di Hank). Ma cosa dire di quelle "botte di colore" incarnate dagli oggetti inutili che popolano la serie?

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